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produzione industriale

Industria Piemonte, i dati indicano luci e molte ombre

Pubblicato il 6 Ottobre, 2020

L’analisi dell’ufficio studi degli industriali di Torino e del Piemonte, la congiunturale del periodo preso in esame, evidenzia un generale miglioramento delle opinioni degli imprenditori, che sono stati intervistati nella prima metà di settembre. Pur restando tutti i negativi, i saldi tra ottimisti e pessimisti migliorano rispetto a metà anno, con le industrie che prevedono l’utilizzo della Cig che passano dal 55% al 39%, stabili le previsioni di investimenti, con il tasso di utilizzo degli impianti che sale dal 65% al 69%.

L’andamento dell’industria piemontese è omogeneo con il settore servizi, che comprende solo in minima parte il turismo, che rientra in modo periferico nell’indagine degli industriali. Migliorano le aspettative, ma solo rispetto a giugno quando si toccarono i minimi storici, soprattutto per le aziende più grandi e con una vocazione maggiore all’export. Restano invece ai minimi dalla crisi Lehman le previsioni di investimento, mentre i dati sull’occupazione sono “drogati” dal blocco dei licenziamenti. I dati sono omogenei a livello provinciale, con il picco del 70% di imprese biellesi che stimano di dover fare ricorso alla cassa integrazione. Timidi segnali di ripresa dal comparto gomma-plastica, male il settore macchinari e apparecchi, il più importante con l’automotive che torna a crescere con un saldo ottimisti-pessimisti di +10%.

L’industria è in ripresa ma con l’incognita pandemia e si attenua la crisi del terziario. In ogni caso “Regna l’incertezza ovunque. Ci auguriamo che non si vada incontro a un nuovo lockdown, sarebbe la fine del Paese e delle nostre imprese”, afferma il presidente degli industriali torinesi, Alberto Marsiaj. “Non è opportuno parlare di ripresa, ma una ripartenza c’è. Le imprese piemontesi si sono rimesse in moto con una capacità d’azione encomiabile, ci stanno mettendo la faccia per ripartire e riconquistare fette di mercato”, sottolinea il presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay.

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