« Torna indietro

Ingresso dello Stato nello stabilimento: il 30 novembre la scadenza

Pubblicato il 17 Novembre, 2020


La scadenza del 30 Novembre, indicata come data ultima per l’ingresso dello Stato nello stabilimento piombinese è ormai prossima.

Nell’ultimo incontro con il Ministero questo era l’orizzonte per il completamento dell’iter che permetterebbe ad INVITALIA di entrare nel capitale sociale con i primi 32 milioni, indispensabili per i primi interventi ormai non più rinviabili per il rifacimento e la messa in sicurezza degli impianti attualmente attivi.

Dalle varie indiscrezioni si capisce che il lavoro del Vicepresidente Esecutivo avrebbe prodotto varie possibilità per permettere tecnicamente e giuridicamente l’ingresso dello Stato in Jsw, passaggio già dato per scontato nell’incontro di Luglio e di Settembre.

Se ne deduce, ed il trascorrere del tempo senza significativi cambiamenti parrebbe certificarlo, che la Proprietà stia tergiversando determinando un clima di incertezza e ne è conferma la notizia di Manager che stanno lasciando l’Azienda in contrasto con la rappresentanza a Piombino della Proprietà indiana.

Adesso è il momento di smettere di dare i numeri, date o fare promesse, cominciando ad avere delle certezze su come lo Stato intende salvare questa fabbrica siderurgica, in attesa del tanto atteso ma ad oggi sconosciuto Piano Nazionale Siderurgico.

Sappiamo che il Ministero ha presentato una bozza di progetto per i Recovery Fund di 5 miliardi, ma non è dato sapere se sono confermati, se sono stati presentate le proposte in Commissione Europea o come saranno eventualmente impiegate queste importanti risorse.

Ad oggi c’è solo un bel rigo bianco tutto da scrivere.

Oggi indubbiamente l’emergenza sanitaria Covid19 assorbe molta energia e attenzione come è giusto che sia, ma non sia un alibi per nascondere tutte le altre problematiche e le varie Vertenze Nazionali.

Restringendo il campo allo stabilimento di Piombino, per noi è ben chiaro, date le condizioni degli impianti, che quando l’Italia uscirà da questa pandemia, la nostra fabbrica rischia di non essere più in grado di ripartire con conseguenze drammatiche per le aspettative di un intero Comprensorio.

Su Piombino è calato un preoccupante silenzio, non sappiamo più a che punto siamo con l’aggiornamento dell’Accordo di Programma e stiamo ancora inspiegabilmente attendendo la convocazione dal Presidente della Regione Toscana ormai da varie settimane.

Sembra che solo a Fim-Fiom-Uilm interessi difendere il futuro di quasi 2000 famiglie e di un impianto che lo stesso Governo ha definito più volte strategico.

Occorre riattivare il confronto con le Istituzioni Regionali, visto che oramai da oltre un mese si sono concluse le elezioni, ed insieme, pretendere che Jindal ed il Governo rispettino gli impegni presi per questo Territorio e questo Stabilimento.

Come Fim-Fiom-Uilm Territoriali e Nazionali abbiamo formalizzato richiesta di un incontro di verifica al Ministero dello Sviluppo Economico da tenersi entro la fine di Novembre per avere la garanzia dell’ingresso dello Stato nel capitale sociale dell’azienda ed avere la garanzia dell’investimento sulla produzione di acciaio e il mantenimento della piena occupazione.

Segreterie​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​Fim Fiom Uilm Provinciali

About Post Author