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Pubblicato il 3 Maggio, 2022

Iniziativa sindacale del 4 maggio: qualche domanda. Innanzi tutto, perché una tavola rotonda senza dibattito?

Invitalia non entrerà nel capitale? Se è così, perché a Taranto invece sì e con un ruolo maggioritario, ma a Piombino nemmeno in minoranza? Lo Stato abbandona definitivamente Piombino? Il 4 ci sarà il ministro Giorgetti? Ci consegnamo di nuovo nelle mani di Jsw questa multinazionale del tutto inaffidabile? Che cosa sono mai 60 milioni per un revamping serio dei treni di laminazione, quando per esempio il Tpp è così malconcio? Secondo le notizie riportate dalla stampa, Carrai ha dato per la prima volta i numeri dei futuri occupati: 1200 a pieno regime, ne rimangono fuori 400/500: dove ricollocare questi esuberi? Perché non cominciare a parlare pure di uscite volontarie incentivate, come a Taranto?

Senza lo Stato a comandare, vedi anche commesse rotaie Rfi, come credere che Jsw faccia gli investimenti e addirittura il forno elettrico, in assenza del quale gli esuberi saranno ancora più numerosi? E il rigassificatore non serve alle acciaierie, blocca lo sviluppo del porto e delle attività legate al mare: chi vuole illudere se stesso e gli altri? Non sarebbe molto meglio da subito lottare tutti insieme, lavoratori e popolazione, per un piano di rinascita di Piombino, acciaio pulito di qualità, bonifiche, diversificazione? Dunque: quali iniziative di lotta degli operai in produzione insieme ai cassintegrati; dei lavoratori insieme alla cittadinanza, per costringere il governo a considerare finalmente Piombino l’emergenza nazionale che è?

3 maggio 2022

Coordinamento Art.1-Camping CIG

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