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Niente accordo di pace, Israele mette Rafah nel mirino: “É cruciale per la sopravvivenza di Hamas”

Pubblicato il 8 Febbraio, 2024

Sembra essere caduta nel vuoto la proposta di pace di Hamas ad Israele, che invece ha annunciato che le forze israeliane sono “pronte a operare a Rafah” nel sud della Striscia di Gaza al confine con l’Egitto. Come riferito dal Jerusalem Post “la roccaforte di Hamas a Rafah è cruciale per la sua sopravvivenza” e infatti le attenzioni di Israele si stanno concentrando proprio in quella zona.

Rafah, centro cruciale per Hamas

Dal 2007 Rafah è finita sotto il controllo di Hamas e da lì passano gli aiuti per la popolazione di Gaza. Inoltre nella città sono rifugiati circa la metà dei 2,3 milioni di palestinesi di Gaza e, come sottolineato dal Guardian, le tendopoli arrivano ormai fino ai cimiteri. Migliaia di persone vivono ammassate con la paura di essere nuovamente sfollate e devono fare una drammatica scelta: restare in una città sovraffollata, dove potrebbero arrivare da un momento all’altro le truppe israeliane, oppure spostarsi verso nord in una zona dove infuriano i combattimenti.

Secondo gli operatori umanitari Rafah è una “pentola a pressione della disperazione”, mentre secondo la tv satellitare Al-Jazeera regna il panico tra la popolazione. Come scrive il Jerusalem Post per Hamas “il controllo di Rafah è sempre stato importante” e nonostante la sconfitta del gruppo in molte zone della Striscia di Gaza Hamas “continua a dominare a Rafah”. Come scrive il giornale il gruppo “vuole avere il controllo sugli aiuti e su altro, come le merci di contrabbando o gli arsenali di armi”.

Tra l’altro, in una Striscia che da mesi viene duramente colpita dagli attacchi israeliani, “trae vantaggio dall’avere un gran numero di sfollati a Rafah da usare come scudi umani per sopravvivere a Gaza”. Di conseguenza per Hamas è fondamentale resistere a Rafah per continuare a dominare a Gaza.

Gli ultimi raid su Rafah: 14 morti, 5 sono bambini

Come dichiarato dall’agenzia palestinese Wafa, nelle ultime ore i bombardamenti israeliani sulle case nella zona di Rafah hanno provocato 14 vittime, di cui 5 bambini, e una decina di feriti.

Il timore è che il conflitto possa allargarsi e Ismail Al-Thawabta, responsabile per i media del governo di Hamas a Gaza, ha detto alla Cnn che un eventuale intervento delle Idf a Rafah è da considerarsi un vero disastro.

Il segretario generale dell’Onu Guterres ha chiesto il rilascio immediato degli ostaggi e il contestuale cessate il fuoco, mentre Hamas ha confermato l’arrivo di una delegazione al Cairo “per completare i colloqui sul cessate il fuoco”.

Dal canto suo Netanyahu fatto sapere di non essere intenzionato a cedere “alle condizioni di Hamas”, altrimenti si rischierebbe “un altro massacro”, e il suo obiettivo è la “vittoria totale”.

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