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La via maestra della politica è l’inquietudine. Anche nelle Marche e non solo nel M5S

La via maestra della politica è l’inquietudine. Anche nelle Marche e non solo nel M5S

Pubblicato il 15 Agosto, 2020

Scriveva Pessoa che ​”l’unico modo di andare d’accordo con la vita è essere in disaccordo con se stessi”. Anche nelle Marche la via maestra della politica è l’inquietudine di cui parlava lo scrittore portoghese.

In Regione ancora a nulla è valsa la decisione grillina a livello nazionale, che ieri ha sancito, via voto in “piattaforma”, la possibilità di accordarsi con altri partiti. I CinqueStelle marchigiani di stare con il Pd non ne vogliono sapere. A costo di perdere, come verosimilmente perderanno. Che è successo tra i due litiganti per arrivare a questo livello di ostracismo? Vedremo se la partita si sia chiusa così o sia in attesa di ripensamento.

Anche a Civitanova quell’inquietudine di cui sopra ci fa assistere a un balletto che di razionale ha poco. Ognuno sembra aver mollato gli ormeggi e deciso di andare da solo, ci sono infatti in ballo gli scranni da consigliere regionale. La stessa destra si è divisa in tre e in tre modi differenti guarda gli eventi.

Prendiamo ad esempio quello del Motor Show. Abbiamo vissuto nel dubbio che la questione della Fiera dei motori fosse centrale. Ci sbagliavamo. La manifestazione, alla quale sono stati destinati 62 dei 100 mila euro previsti originariamente, si terrà. Dal 18 al 20 settembre 30 mila appassionati affolleranno la città costiera per le acrobazie e i rally, la Fiera dei veicoli a due e quattro ruote e lo spettacolo di personaggi come Brumotti.

I soldi (contestati originariamente da amici e nemici del sindaco a Palazzo Sforza perché destinati dalla Regione ad altri scopi) saranno spesi per rifare l’asfalto o tirare su i tendoni dell’evento. Il “giallo”, se mai c’è stato thriller, è già finito.
Ben altre sono le questioni: gli equilibri di potere e gli spostamenti all’interno della scacchiera di personaggi significativi come Ciarapica e Gabellieri e la gestione dell’opportunità, vera per la prima volta dopo vent’anni, di cambiare gli equilibri politici regionali.

Sono tutti in fibrillazione, inquieti, fingono di essere “in disaccordo con se stessi” per non caricarsi il peso della prima mossa. Eppure il 20 e 21 settembre sono dietro l’angolo.

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