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La Viola cade in casa della capolista Agrigento: addio al sogno play-off?

Pubblicato il 21 Marzo, 2022

Trasferta amara in terra sicula per la Pallacanestro Viola, costretta a cedere il passo di fronte alla capolista Agrigento al PalaMoncada per 93-54, al termine di una gara dominata dall’inizio alla fine da Grande e compagni. Troppo corta la coperta in casa Viola, con coach Bolignano costretto a rinunciare a capitan Barrile e Kekovic, rimasti entrambi a Reggio Calabria con l’influenza.

Primo quarto

Inizio sprint dei padroni di casa che reagiscono allo 0-2 iniziale firmato Ingrosso con un parziale aperto di 11-2 che obbliga Coach Bolignano a ricorrere al primo Time-Out di giornata. Arriva puntuale la reazione neroarancio, con la Viola che in un amen si riporta sul -2 grazie ad un pesante 0-7 di parziale con Federico Ingrosso sugli scudi. Dopo i primi dieci minuti il tabellone recita 21-16 in favore di Agrigento.

Secondo quarto

Secondo periodo simile al primo in scena al PalaMoncada, con i padroni di casa che riescono ad allungare fino al +10 con la bomba abbastanza rocambolesca di Chiarastella al 17′. La Viola non ci sta e con i suoi lunghi Gaetano e Fall in evidenza si riporta sotto la doppia cifra di svantaggio. Si va all’intervallo lungo sul 39-31 in favore dei siciliani.

Terzo quarto

Al rientro dall’intervallo lungo c’è una sola squadra in campo ed è quella locale, con Agrigento che mette in ghiaccio la partita già a metà del terzo periodo grazie ad un maxi vantaggio accumulato dagli uomini di Catalani con i suoi senior sugli scudi. Non arriverà nessun canestro da due punti in questo periodo per la Viola, che realizzerà solo due triple e tre tiri liberi per un pesante 30-9 che la farà scivolare fino al -29 dopo 30 minuti (69-40).

Quarto quarto

Quarto quarto di ordinaria amministrazione per la Moncada, con la Viola troppo lontana per poter pensare di azzardare una rimonta. Gli ultimi a mollare sono sempre Fall e Gaetano per i reggini, ma il loro contributo in vernice (40 punti in due) resta comunque troppo poco rispetto ai 93 collettivi di una Fortitudo che ha visto una vera e propria vasca da bagno oggi al posto del canestro. Troppo pesante il passivo finale che recita -39 (93-54).

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