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Laura Ziliani

Laura Ziliani, un muffin avvelenato, un sacchetto e un cavo: l’orrendo omicidio raccontato dal testimone

Pubblicato il 25 Novembre 2022

Laura Ziliani sarebbe stata prima avvelenata con un muffin imbottito di benzodiazepine, poi aggredita dalle figlie Paola e Silvia Zani insieme con Mirto Milani, soffocata con un sacchetto di plastica in testa e infine strangolata con un cavo elettrico.

La testimonianza shock è durata diverse ore, nel corso dell’udienza del processo per omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Laura Ziliani

Le figlie e il fidanzato di una di loro (e amante dell’altra) sono tutti e tre imputati per la morte dell’ex agente di polizia locale di Temù (ma che abitava a Roncadelle, in provincia di Brescia) scomparsa l’8 maggio di un anno fa e poi ritrovata senza vita in agosto.

A parlare è l’ex compagno di cella di Milani, un 50enne in quel periodo in carcere per reati fiscali. A lui Milani avrebbe raccontato i macabri dettagli dell’omicidio, che poi l’uomo avrebbe riferito agli inquirenti.

Dopo averla uccisa, le figlie di Laura e Mirto Milani l’avrebbero spogliata e vestita con una lingerie: questo, sostiene l’accusa, per depistare gli inquirenti e far ipotizzare un omicidio passionale.

Laura Ziliani

Laura Ziliani nel 2017 si sarebbe iscritta a un sito web di incontri, senza però mai utilizzare il suo profilo almeno fino allo scorso anno, quando, probabilmente già morta, sarebbero stati Paola, Silvia e Milani ad accedere (sempre nella logica di depistare gli investigatori).

Tutti e tre vennero arrestati a pochi giorni dal ritrovamento del corpo, ma solo poche settimane fa avrebbero ammesso le loro responsabilità.

Laura Ziliani, 55 anni, risultava scomparsa dall’8 maggio 2021: il cadavere venne ritrovato in estate lungo le rive del fiume Oglio.