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Le indagini della Magistratura

Pubblicato il 20 Giugno, 2021

La Magistratura indaga su come l’Asiu da azienda di raccolta rifiuti solidi urbani della Val di Cornia si sia trasformata in un disastro economico e un soggetto di raccolta di rifiuti speciali provenienti da tutt’Italia? Finalmente.

Definire da subito quello che aveva generato i 50 milioni di euro di voragine, l’esaurimento della discarica e compagnia cantando, e impedire che si tentasse di rimediare agli errori – se solo di errori si può parlare – della politica della Val di Cornia, facendo pagare il conto ai cittadini e al territorio con l’operazione del Monte Crociano. Questo è ciò che avrebbe dovuto fare la politica già cinque anni fa e che invece tocca adesso alla Magistratura.

Nel frattempo è urgente provvedere al rilancio delle prospettive dell’intera area e non si può più rimandare la definizione di chiare linee strategiche di indirizzo che diano speranze verosimili a chi in Val di Cornia cerca lavoro, a chi non lo cerca neppure più, a chi si sta risolvendo ad emigrare.

Dopo aver chiarito quanto abbia sbagliato la politica cinque anni fa, vogliamo dire con chiarezza cosa dovrebbero oggi fare le amministrazioni: trasformare la vicenda tragica di RiMateria in un’opportunità. Già perché l’esigenza della bonifica è sempre più pressante e l’urgenza di garantire nuova vita a 900 ettari e nuove prospettive di lavoro a migliaia di persone è il primo e l’ultimo obiettivo di una politica circondariale che voglia dirsi tale.

Subito collaborazione tra tutte le Istituzioni, al di là del colore politico, per queste finalità, cominciando dalla disponibilità a rivedere il Piano Strutturale Intercomunale di Campiglia e Piombino che prosegue nella logica anacronistica delle espansioni edilizie (si pensi su tutte alle previsioni della Fonte di Sotto e di Sterpaia) rivelando una carenza di visione strategica allarmante. GRUPPO 2019

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