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Letta attacca Rete4 per l’intervista a Lavrov e l’Italia si spacca

Pubblicato il 2 Maggio, 2022

Buon lavoro, Ministro Lavrov. L’abisso. Ma quel che è più grave è che la vicenda dello spot da propaganda di guerra anti Ucraina stia passando, con solo pochi scossoni. Siamo così pochi a pensare che non sia possibile, né accettabile? E che sia un’onta per l’Italia intera?”.

Enrico Letta non le manda a dire. E attacca l’intervista al ministro degli esteri russo su Rete4.

“Tutta l’Europa non parla altro che di un Paese, che non è un piccolo paese ma un grande Paese europeo, che non può permettersi di avere una grande tv nazionale che trasmette uno spot di propaganda intollerabile, insopportabile contro un Paese bombardato con frasi ignobili su Hitler e gli ebrei – ha aggiunto il segretario del Pd – Io chiedo veramente, e con grandi forze che la vicenda di ieri sera non termini qui, a me scandalizza. Trovo sia un’onta insopportabile e quella roba non ci rappresenta, e non c’entra niente con l’Italia che sta chiaramente dalla parte degli aggrediti e non dalla parte di un popolo aggressore che sta commettendo crimini di guerra”.

Parole che hanno ricevuto il plauso di colleghi così come la Serracchiani “Da Lavrov, un’inaccettabile monologo negazionista della Shoah e dell’immane sofferenza del popolo ebraico. L’uso del peggior repertorio antisemita non può non destare allarme né essere minimizzato. Il tutto su Rete 4 e senza alcun contraddittorio. Pessima pagina”, ma anche numerosissime critiche dagli utenti sui social.

LE REAZIONI CONTRO LETTA

“Ma quanto vi piace la censura. Solo così potete restare aggrappati al potere: facendo in modo che la gente non si interroghi mai, non ascolti altre campane se non la vostra. Fate veramente schifo”; “Ma pensate che si debba sempre solo ascoltare quelli che piacciono a voi??? Lasciateci ascoltare le varie voci, saremo noi a decidere quella che preferiamo, non abbiamo bisogno di essere guidati dalle vostre eccelse menti monocordi!!”; “Guarda che il proprietario di rete 4 governa con te chiedi a lui”; “Siamo in una democrazia e tranne le persone come lei afflitte dal male del pub a noi interessa invece sapere cos’hanno da dire su questa guerra i protagonisti di entrambe le parti”; “Fate un editto contro la libertà di opinione. Come lo avete fatto per il diritto al lavoro e alla salute”; “L’abisso è qui esattamente come lì.. ha mai stretto la mano a Colin Powell??? 800.000, ripeto 800.000 morti per cercare le armi chimiche ,onte ne avete fatte sopportare anche troppe, il suo amico filo saudita può confermare!”: sono alcuni dei commenti più accesi.

LE REAZIONI PRO LETTA

“Non siamo in pochi Enrico, fortunatamente. Sarebbe auspicabile un intervento dell’ordine dei giornalisti e del parlamento”; “Caro Enrico…il popolo non dimentica”; “Bravo. Rete4 ha insultato la dignità del nostro paese, unico scelto da “Lavrov per l’intervista non a caso”; “Le chiedo di presentare interrogazione parlamentare sul rispetto delle sanzioni internazionali contro la Russia. Le chiedo di presentare interrogazione su potenziale rischio sicurezza nazionale per infiltrazione russa nei media per scopi di manipolazione opinione pubblica”; “Grazie. Finalmente una voce in politica contro questo scempio. Non so cosa si possa fare, ma per favore. La mia generazione non si merita di crescere con questo livello di pattume culturale”; “Praticamente stanno raggirando le convenzioni per farci avere RT e Sputnik in prime time via rete4 et similia”; “La stimo per la sua posizione, domando ma è possibile che non si possa fare nulla per fermare questo declino? E’ possibile che Putin abbia così potere in Italia?”; “Grazie, è uno dei pochi a mantenere alta l’attenzione contro questa pericolosissima deriva delle tv in Italia. Ma non basta, segretario. Bisogna portare la questione all’interno del parlamento e istituire una commissione per verificare se vi siano infiltrazioni”: ed ecco alcuni di quelli a favore.

IL MONITO DELL’UE

“I canali di informazione dell’Unione europea e degli Stati membri devono vigilare e non permettere l’incitamento alla violenza o all’odio nei programmi”, così Johannes Bahrke, portavoce della Commissione europea, rispondendo a una domanda sulla partecipazione ai talk show italiani di giornalisti russi che difendono il punto di vista pro-Cremlino sull’invasione dell’Ucraina.

“Due mesi fa – ha ricordato il portavoce – l’Unione europea ha adottato sanzioni contro le attività del Cremlino in materia di disinformazione e manipolazione dell’informazione condotte da Russia Today e Sputnik. Si tratta di misure temporanee prese in un contesto molto specifico e senza precedenti dal momento che la propaganda e la disinformazione diffusa da Russia Today e Sputnik è uno strumento essenziale per sostenere l’aggressione russa dell’Ucraina. I giornalisti che hanno lavorato per le due testate non sono colpiti dalle sanzioni, ma queste ultime prevedono comunque una clausola di anti-elusione ai sensi della quale la libertà d’espressione non può essere invocata dagli altri media per aggirare le sanzioni.

“Per questo motivo i media devono contestualizzare quando invitano giornalisti che hanno lavorato per Russia Today e Sputnik – ha concluso – Il valore della libertà d’espressione è di importanza fondamentale, ma qui non si tratta di censurare opinioni bensì di contrastare la disinformazione”.

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