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Diventare “puppy walker”, ovvero famiglie affidatarie di futuri cani guida per ciechi. In provincia di Ragusa sono già cinque le famiglie generose e coraggiose che hanno fatto questa scelta

Pubblicato il 28 Gennaio, 2022

E’ il migliore amico dell’uomo, ma per un non vedente è molto, molto di più: un punto di riferimento fondamentale per la sua libertà e autonomia, un essere vivente con cui stabilire una relazione emotiva che segna una vita, un sostegno in tutte le attività basilari della vita quotidiana, un compagno a cui affidarsi nel modo più totale, in una simbiosi unica e perfetta che difficilmente trova eguali. Parliamo del Cane guida per ciechi, il più speciale degli amici a quattro zampe, e un vero e proprio perno attorno al quale ruota la qualità della vita di una persona priva della vista. Ma pochi sanno che oggi in Italia un cieco aspetta in media 2 anni prima di poter ricevere un cane opportunamente addestrato e pronto per svolgere le sue funzioni di accompagnamento e supporto.

L’iter per diventare un cane guida è lungo, ma prima dell’addestramento ognuno di noi può fare qualcosa: può diventare “puppy walker” ovvero famiglie affidatarie. Essere “famiglie affidatarie” è una scelta straordinaria d’amore e di solidarietà: nove/dieci mesi di vita insieme al cucciolo, che si concludono con la riconsegna del cane alla scuola per completare il percorso di addestramento. Mesi in cui il cucciolo può apprendere le prime regole della socializzazione e di comportamento in ambienti privati e pubblici.

In provincia di Ragusa sono già cinque le famiglie che hanno deciso di adottare un cane guida per ciechi e donare un po’ del loro tempo e del loro amore per educare questi cuccioli, contribuendo a regalare a un non vedente la gioia di questo amico speciale. L’ultima, in ordine di tempo, è Nita, un bellissimo cucciolo di labrador giallo femmina. E’ arrivata al centro regionale Helen Keller ed è pronta per essere adottata, come conferma l’addestratrice Noemi Magrì, e diventare un futuro cane guida. “Continuiamo a raccogliere i frutti – dice il Presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Ragusa, Salvatore Albani – di un’adeguata azione di informazione e sensibilizzazione su tale argomento. In pochi mesi avere già ottenuto la disponibilità di cinque famiglie è un segnale sintomatico che ci lascia ben sperare per il prossimo futuro. Ringraziamo le famiglie e naturalmente gli addestratori per la costanza, la determinazione e l’impegno con cui portano avanti il proprio compito. E speriamo che possano essere sempre più numerosi i cani da adottare”.

L’addestramento di un cane guida per non vedenti segue regole molto diverse da quelle utilizzate, ad esempio. nell’addestramento di cani per la protezione civile, agility dog, cane bagnino e simili. Nell’addestramento dei cani-guida per ciechi serve la calma del cane affinché riesca nel suo lavoro e l’addestratore deve interagire col cane, rivolgendosi allo stesso in maniera spontanea o normale.

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