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“L’italiano si impara attraverso l’arte, la lirica, l’enogastronomia”

“L’italiano si impara attraverso l’arte, la lirica, l’enogastronomia”

Pubblicato il 26 Agosto, 2020

E’ l’arte che traghetta. Si sono lasciati trasportare dalle note della lirica, che qua a Macerata ha una lunga tradizione, hanno selezionato incantati le opere d’arte che riempiono la regione e si sono cimentati nella conoscenza della nostra ottima enogastronomia.

Andrea Severini e Marina Ferrante hanno semplicemente messo ordine alla miriade di idee che possono sorgere in una terra così bella e solitaria come le Marche e hanno deciso di insegnare l’italiano in un modo diverso.

“L’idea me l’ha suggerita tempo fa uno dei miei fratelli che insegna al Conservatorio di Pesaro – ci spiega Marina, che di Italiano & Co è la direttrice – E così mi sono detta: perché non insegnare la nostra meravigliosa lingua attraverso i libretti delle opere? Certo che non facciamo studiare quella lingua aulica! E comunque il corso classico di italiano lo facciamo sempre, alla base! Ma contrapporre i due linguaggi, immergere i nostri studenti nella cultura e nell’atmosfera dei tempi ci permette di tenere alta la loro attenzione e stupirli con cose nuove”.

“Passano a Macerata almeno 20mila persone all’anno interessate allo Sferisterio – chiosa il presidente della Scuola, Andrea Severini – E’ la nostra eccellenza. Dall’Australia ci arrivano studenti che sono cantanti lirici. Uno è stato ammesso di recente al Maggio fiorentino. Questi risultati ci danno il coraggio che serve a fare cose diverse”.

Formano cinesi, che qua a Macerata arrivano in massa, tedeschi e giapponesi anche attraverso l’Arte, grazie a una collaborazione con l’Accademia. Le aule della Italiano & Co sono sempre un crocevia internazionale: si può incontrare, com’è avvenuto pochi giorni fa, un attore delle fiction tedesche o un regista brasiliano o uno studioso cinese.
La genialità, ad Andrea e Marina ma anche alle insegnanti Silvia Cipriani e Giulia D’Amico, non manca.

La Scuola fornisce sia semplici attestati di frequenza per corsi brevi e preparatori sia le certificazioni, fino al C2, che permettono poi agli stessi studenti stranieri di fare gli insegnanti in Italia. “E’ come è successo per Xie, che è un caso unico di merito: è diventato insegnante di pittura non in una scuola privata, ma proprio all’Accademia, che è pubblica. Un motivo di nostro orgoglio”.

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