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Choc in Lombardia: cena fascista con saluti romani e poster di Mussolini sullo sfondo. Scoppia la polemica

Pubblicato il 6 Novembre 2023

Esattamente un anno fa, in corrispondenza con il centenario della marcia su Roma che cade il 28 ottobre, fu organizzata una cena per ricordare quell’evento che richiamò molti “camerati”.

Il caso destò molto scalpore ma, a distanza di un anno, si è ripetuto un caso simile ma questa volta a Salò, in provincia di Brescia, proprio dove il Duce cercò di rimettere in piedi una Repubblica, diventata il fantoccio della Germania nazista, che ebbe scarsa fortuna.

La cena fascista

Come riportato da BresciaToday, in un locale di Salò è stata organizzata una cena nostalgica in pieno stile fascista: uomini in divisa e camice nere, saluti romani, il poster di Benito Mussolini a fare da sfondo e come sottofondo musicale le canzoni tipiche del fascismo intonate dai presenti, a partire da “Faccetta nera”.

Anche questo episodio è salito subito agli onori della ribalta suscitando scalpore e indignazione e la Procura locale avrebbe già avviato un’inchiesta.

L’apologia del fascismo

L’accusa potrebbe essere quella di apologia del fascismo, reato penale che come recita l’art.4 della L.645/1952 prevede una reclusione fino a 2 anni per “chiunque pubblicamente esalti esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le finalità antidemocratiche proprio del partito fascista”.

Inoltre nell’art.5 si parla di manifestazioni fasciste e prevede l’arresto fino a 3 mesi per “chiunque con parole, gesti o in qualunque altro modo compie pubblicamente manifestazioni usuali al disciolto partito fascista”. In entrambi i casi sono inoltre previste sanzioni pecuniarie e l’interdizione ai pubblici uffici.

Il dibattito però è aperto e comunque il saluto romano non necessariamente viene ritenuto reato se l’intento è puramente commemorativo e non violento, dal momento che rappresenta una semplice e libera “manifestazione del pensiero” che non attenta all’ordine democratico.

Lo ha stabilito una sentenza della Cassazione che ha assolto due manifestanti esponenti di Fratelli d’Italia che fecero il saluto romano durante una commemorazione organizzata nel 2014 a Milano.