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Lotteria degli scontrini, l’assessore regionale Benveduti attacca il Governo: “Ulteriore beffa per i commercianti”

Lotteria degli scontrini, è subito rivolta per i commercianti.

Genova – “Nel bel mezzo della crisi più grossa dal Dopoguerra in poi, quali sono le contromisure adottate dal governo? Bonus monopattini, banchi a rotelle e adesso anche la lotteria degli scontrini. Con che coraggio Conte e soci chiedono ai negozianti di sostenere ulteriori spese per adeguare i registratori telematici appena acquistati?”. Lo dichiara l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti, in merito al gioco a premi ideato dal governo per combattere l’evasione fiscale.

C’era una volta la Lotteria Italia, che per tutti era più semplicemente la Lotteria di Capodanno. In realtà c’era e c’è ancora, ma non è più la sola. Stavolta, la lotteria in questione è quella degli scontrini.

Lotteria degli scontrini: di cosa si tratta?

Si tratta di un nuovo concorso a premi collegato allo scontrino elettronico. Tutti possono iscriversi e partecipare a questa riffa statale prevista dall’ultima legge di bilancio e che avrebbe dovuto iniziare già nel luglio scorso per contrastare l’evasione fiscale. Come? Incentivando l’utilizzo di sistemi di pagamento tracciabili a scapito del denaro contante. Ebbene, stavolta ci siamo. La lotteria degli scontrini inizierà ufficialmente il primo gennaio 2021, ma già dal primo dicembre è possibile iscriversi attraverso il portale dedicato.

Eppure, nonostante le buone intenzioni, è subito polemica: “È dall’inizio della pandemia – aggiunge l’assessore Benveduti – che chiediamo a gran voce vere iniezioni di liquidità per sostenere gli ammanchi di cassa delle imprese. E, anziché agevolare la ripartenza dei nostri commercianti, questo governo procura l’ennesima beffa a un settore nevralgico per il nostro tessuto imprenditoriale”.

Lotteria degli scontrini: lo sconcerto di Confcommercio Genova

“Condividiamo pertanto lo sconcerto di Confcommercio Genova e auspichiamo che il governo impari finalmente ad ascoltare le istanze del territorio. Sarebbe molto più utile e premiante, se proprio si vuol parlare di fiscalità per rilanciare il consumo interno e fornire reale supporto finanziario, progettare reali tagli d’imposta, se non l’ottimo progetto della flat tax” – conclude Benveduti.

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