Pubblicato il 6 Marzo 2025
Allargare la protezione nucleare della Francia ai partner europei. È la proposta avanzata ieri sera dal presidente francese Emmanuel Macron durante un discorso alla nazione. Con il progressivo disimpegno degli Stati Uniti e un futuro incerto per la NATO, l’Europa si trova di fronte a un nuovo scenario, caratterizzato da un inevitabile aumento della spesa militare.
Tra le misure in discussione c’è il piano da 800 miliardi di euro presentato due giorni fa dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Tuttavia, questo progetto non affronta il tema cruciale della deterrenza nucleare.
Sul fronte delle armi atomiche, Russia e Stati Uniti restano di gran lunga le potenze con gli arsenali più imponenti, con rispettivamente 6.257 e 5.550 testate nucleari. Seguono la Cina, con 350 ordigni, e le due potenze europee dotate di armamento nucleare: la Francia con 290 testate e il Regno Unito con 225.
Macron: “Voglio aprire un dibattito sulla deterrenza nucleare”
“Ho deciso di aprire un dibattito strategico sulla protezione dei nostri alleati in Europa da parte della nostra deterrenza nucleare”, ha detto Macron, in risposta alle dichiarazioni del prossimo cancelliere tedesco Friedrich Merz che aveva posto il tema solo pochi giorni fa. Macron ha aggiunto che la decisione ultima a riguardo “rimarrà nelle mani del presidente della Repubblica, capo delle Forze Armate”.
Il presidente francese ha inoltre annunciato che la prossima settimana Parigi ospiterà un incontro tra i capi di Stato Maggiore dei Paesi disposti a contribuire alla stabilità e alla sicurezza futura dell’Ucraina. Una pace che, ha messo chiaro, “comporterà forse anche lo spiegamento di forze europee” che “non andrebbero a combattere oggi, non andrebbero a combattere in prima linea, ma sarebbero invece lì, una volta firmata la pace per garantirne il pieno rispetto”.
“Chi può credere che la Russia si fermerà all’Ucraina?
La necessità di rafforzare la difesa europea appare ormai evidente, almeno secondo il presidente francese Emmanuel Macron. “Indipendentemente dalla rapidità con cui si arriverà alla pace in Ucraina, i Paesi europei devono essere in grado di proteggersi meglio e di prevenire qualsiasi ulteriore minaccia”, ha dichiarato. “Dobbiamo potenziare le nostre capacità militari”, ha aggiunto, sottolineando che sebbene la Francia resti saldamente ancorata alla NATO, è essenziale sviluppare una maggiore autonomia strategica. “Il destino dell’Europa non può essere deciso né a Washington né a Mosca”.
Macron ha ribadito la necessità di incrementare gli investimenti nella difesa, specificando che questi non dovranno gravare sui conti pubblici né sui contribuenti. Ha poi rivendicato il ruolo della Francia come potenza militare leader in Europa, sottolineando che grazie alle scelte adottate dopo la Seconda Guerra Mondiale, il Paese dispone di una forza di deterrenza nucleare. “Questo ci offre una protezione maggiore rispetto ai nostri vicini”, ha concluso.
Sul fronte internazionale, il presidente francese ha espresso profonda diffidenza nei confronti di Vladimir Putin. “La Russia prevede di rafforzare ulteriormente il proprio esercito entro il 2030 con 3.000 carri armati in più e 300 nuovi caccia. Chi può davvero pensare che Mosca si fermerà all’Ucraina?”. Secondo Macron, la Russia rappresenta una minaccia diretta non solo per la Francia, ma per l’intero continente europeo, ed è una realtà che non si può più ignorare.
Per rispondere a questa sfida, Parigi ha previsto un aumento significativo delle spese militari. “Grazie a due leggi di programmazione, in dieci anni la Francia raddoppierà il bilancio destinato alle sue forze armate”, ha annunciato, evidenziando l’importanza di favorire la produzione e l’acquisto di armamenti all’interno dell’Europa.
La guerra dei dazi di Trump? “Una decisione inspiegabile”
Aprendo il suo discorso, Macron si è rivolto ai cittadini francesi, riconoscendo le loro preoccupazioni di fronte ai grandi cambiamenti globali in corso. Ha sottolineato come gli Stati Uniti abbiano modificato il loro approccio alla guerra in Ucraina e, allo stesso tempo, abbiano deciso di introdurre nuovi dazi doganali sulle importazioni europee. “Stiamo entrando in una nuova fase della storia”, ha affermato.
Il presidente francese ha definito “incomprensibile” la politica commerciale di Donald Trump, avvertendo che questa scelta avrà ripercussioni sia sull’economia statunitense che su quella europea. “Spero di poter persuadere il presidente americano a rivedere la sua posizione”, ha detto, aggiungendo di aver incaricato il primo ministro e il governo di elaborare contromisure adeguate. Macron ha infine assicurato ai francesi che il Paese affronterà le eventuali difficoltà con unità e determinazione.