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Maiorino: ‘Taranto deve opporsi ad alternanza scuola lavoro nell’ex-Ilva’

Pubblicato il 29 Aprile, 2022

Per i nostri figli bisogna pretendere un futuro diverso’

Nelle tante interviste rilasciate negli anni a TV e giornali nazionali e internazionali, ho spesso raccontato che ai bambini delle scuole elementari di Taranto, negli anni ’80, venivano imposti tour guidati all’interno dell’allora Italsider, si proponevano piantumazioni di alberelli nel perimetro della fabbrica e si insegnava la struttura dell’altoforno, salvo poi “ripulirci” dai veleni con un brick di latte fresco.

Tutte azioni volte ad inculcare in noi, sin da piccoli, che l’acciaieria fosse parte integrante del territorio, che rappresentasse l’inesorabile futuro di ciascuna di quelle giovanissime e plasmabili menti. Eravamo inconsapevoli di essere uno strumento nelle mani crudeli di lobby internazionali che, per il proprio profitto, avrebbero causato migliaia di malattie e morti.

Oggi, a distanza di 40 anni, provano a portare ancora una volta i nostri ragazzi in fabbrica. È di pochi giorni fa la notizia che Acciaierie d’Italia ha proposto un progetto di alternanza scuola-lavoro ai nostri studenti. L’alternanza scuola-lavoro, purtroppo, è già stata teatro di morti sul lavoro in altre città italiane, è stata ampiamente discussa per aver rappresentato in tanti casi soltanto un serbatoio di manodopera a costo zero e mai, nel 2022, con la consapevolezza che siamo riusciti a costruire a fatica in questi lunghissimi anni di attivismo civico, avrei pensato che qualcuno potesse riproporre il lavoro nella ex Ilva come il futuro di Taranto.

Da operaio cassintegrato per essersi opposto alla produzione criminale del siderurgico, non posso che urlare sempre più forte il mio no a questo modello economico inquinante, impattante e obsoleto. Voglio per i figli della nostra splendida città un futuro diverso. Sostenibile.

Mirko Maiorino 

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