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Malattia X

Malattia X, l’Oms lancia l’allarme: “Prepariamoci alla nuova pandemia”

Pubblicato il 21 Marzo, 2024

Mentre ancora gli effetti del Covid sono tangibili anche sulla psiche di chi è rimasto profondamente turbato dai lutti, dalle terapie intensive affollate e dal lockdown, ecco scattare l’allarme per un’altra, ancor più pesante pandemia. E’ la cosiddetta Malattia X.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità si tratta di qualcosa che si dovrà fatalmente fronteggiare.

Ma, al contrario del Covid che ha colto tutti di sorpresa ovunque, ci si potrebbe fare trovare pronti con un immediato impegno nella ricerca che faciliterebbe la prevenzione, così come è stato ribadito anche a Davos.

L’ANALISI DELLA VIROLOGA ILARIA CAPUA

La Ilaria Capua, virologa della John Hopkins University di Bologna dopo aver diretto per sette anni il One Health Center in Florida, non ha dubbi.

Malattia X

“Mi dispiace dirlo, ma non è che perché abbiamo avuto quella da Covid siamo a posto per i prossimi duecento anni”, afferma un’intervista a Il Resto del Carlino,

La virologa sottolinea la necessità di una risposta ragionata, consapevole e studiata anche in base al territorio, mantenendo i comportamenti positivi diventati una consuetudine durante la pandemia.

“Abbiamo capito moltissimo su come circolano le malattie infettive. Certo, vedo anche che c’è una sorta di amnesia collettiva. Le persone, essendo stato così brutto quel periodo, non vogliono più pensarci. Però questo non va bene. Il virus del Covid è ancora qui con no. È necessario riflettere su come approcciarsi in modo più consapevole e circolare alla salute”, aggiunge.

Secondo l’Oms, le pandemie sono cicliche.

“Facciamo parte di un sistema, non siamo isole, siamo collegati con le componenti che ci nutrono, come gli animali, le piante e la nostra salute dipende da aria, acqua, terra e fuoco”, conferma Capua, secondo la quale la nuova pandemia potrebbe avere origine “Nei posti dove ci sono meno norme igieniche è molto più semplice. Abbiamo avuto diversi virus pandemici emersi dall’Asia: l’influenza asiatica, l’influenza Hong Kong. L’Hiv arrivava dalle scimmie. I mercati di animali vivi dove specie che in natura non si incontrerebbero mai e invece sono nelle stesse gabbie ci sono ancora. Questi posti sono dei veri e propri gironi infernali”.

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