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Mancanza di manodopera, Confartigianato Firenze: “reddito di cittadinanza come regolato oggi è un freno alla ripresa”

Pubblicato il 9 Giugno, 2021

“Da sempre la nostra posizione è fortemente contraria al reddito di cittadinanza per lo meno così come è concepito. Troppo poche sono le persone che cercano lavoro a fronte del numero di coloro che percependo comunque un compenso preferiscono stare a casa”. Alessandro Sorani, presidente Confartigianato Firenze individua nel reddito di cittadinanza il principale motivo della carenza di personale che il mondo produttivo si trova ad affrontare, in questo periodo di ripartenza dopo lo stop dettato dalla pandemia. Secondo l’Istat i lavoratori che le imprese cercano, ma non trovano sono l’1% degli occupati, ma sono in crescita soprattutto nell’industria e nei servizi.  “In questi giorni abbiamo incontrato intere categorie di mestieri – continua Sorani – dalla termoidraulica alla pelletteria, tante imprese stentano a ripartire per mancanza di manodopera e questo è il vero grande freno del nostro Paese.

Siamo una Repubblica fondata sul lavoro, questo concetto sottintende la valorizzazione di una cultura del lavoro e far sì che non lavorare sia più gratificante che lavorare è una politica devastante dal punto di vista psicologico, a livello sociale e di conseguenza economico. Siamo convinti che sia fondamentale stabilire compensi e turni di lavoro adeguati, contro ogni forma di sfruttamento del personale, ma serve anche un meccanismo più stringente per il quale il rifiuto di proposte di lavoro congrue condizioni il diritto di usufruire del reddito di cittadinanza, come anche pensiamo sia fondamentale gestire meglio il tema della formazione professionale”.

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