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Marco Masini si racconta a cuore aperto: “Ecco chi mi etichettò come iettatore”

Pubblicato il 31 Marzo 2023

Marco Masini in un’intervista a Il Corriere della sera si è raccontato a cuore aperto, parlando di episodi del suo passato che l’hanno fatto soffrire, ma che oggi riesce a trattare con maggiore leggerezza. In particolare parla della sua amicizia con “toscanacci” del calibro di Carlo Conti, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni, protagonista ultimamente di una simpatica gag social con la figlia.

La carriera di Marco Masini, come successo per altri vip, è stata frenata da un’odiosa voce che qualcuno aveva messo in mezzo, e cioè che lui portasse sfortuna. Un’etichetta difficile da togliersi via di dosso che in parte ha offuscato la carriera del cantante.

Marco Masini e gli amici “toscanacci”

Il cantante parla delle allegre estati passate con gli inseparabili amici, tutti rigorosamente “toscanacci”: Pieraccioni, Conti e Panariello. Un po’ a sorpresa Masini rivela che il più scatenato dei 4 era proprio lui: “Ogni estate noi quattro bischeri ci si ritrova a casa di Carlo Conti. Io, lui, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni. A mangiare focaccia all’olio sfogliando i giornali sportivi con le dita unte, discutendo delle amichevoli d’agosto e degli affari più improbabili del calciomercato. E il più scatenato del gruppo sono proprio io, raccontavo sempre barzellette”.

Rivela che il più saggio del gruppo era Carlo Conti e invece Pieraccioni, benché possa sembrare una persona che non prende nulla sul serio, il più sensibile.

“Il più grande errore della mia vita”

Racconta con tristezza e un grande rimorso il più grande errore della sua vita, cioè lo schiaffo mollato al padre: “Lo sbaglio più grande della mia vita. Avevo 18 anni, volevo andare a suonare con la band, sarei stato fuori per tanti giorni, viaggiando in auto di notte. Papà aveva paura. ‘Tu non ci vai’. ‘Io fo quel che mi pare’, urlai. E prima che lo facesse lui, gli diedi quello schiaffo. Rimase immobile, incredulo. Non mi punì nemmeno e fu quasi peggio. Gli ho chiesto scusa tante volte, però il rimorso mi resta ancora dentro”.

La passione per la Fiorentina

Marco Masini racconta poi della sua grande passione per la Fiorentina, squadra che ha seguito spesso anche in trasferta: “Qualche schiaffo l’ho preso. Trasferte impossibili, freddo, treni regionali strapieni, in quattro in una singola più i tamburi, perché ero capo tamburino. Non ho mai sognato di diventare calciatore, mi sono accontentato di giocare per la nazionale cantanti, mezzala destra”.

La storia dello iettatore

Nel 2001 iniziò a circolare l’ignobile voce che portasse sfortuna dopo la canzone “Ci vorrebbe il mare per andarci a fondo”. Le case discografiche gli dissero che era “invendibile” e le tv non volevano più ospitare il cantante che iniziò gradualmente a scomparire dalla scena.

Masini rivela di conoscere anche chi fece partire la macchina del fango contro di lui: “Fu un addetto ai lavori. Lo stesso che, ogni volta che mi si nominava, faceva le corna o altri scongiuri. I colleghi, gli amici, per fortuna mi sono rimasti vicini. Eros Ramazzotti è tra quelli che più mi hanno difeso”.