« Torna indietro

Mauro Leone si incatena a Palazzo di Giustizia: "Voglio rivedere mia figlia"

Mauro Leone si incatena a Palazzo di Giustizia: “Voglio rivedere mia figlia”

Pubblicato il 2 Luglio, 2020

Mauro Leone: è un padre avezzanese, in buoni rapporti con la sua compagna. Non vede sua figlia – la chiameremo Lucia ma non è il suo vero nome – dal periodo di ottobre-novembre 2019, quando fu pronunciata la sentenza che la ha allontanata dalle sue braccia. Ora si è incatenato davanti al Palazzo di Giustizia di L’Aquila, al fine di ottenere l’ultima possibilità per rivedere la piccola e perché l’opinione pubblica si sensibilizzi al caso. E’ lucido e pronto a comunicare, nonché a lottare a oltranza. “Buongiorno, sono legato fuori dal Tribunale”, ci dice quando lo raggiungiamo telefonicamente. Sta anche conducendo uno sciopero della fame. I documenti parlano chiaro della piccola Lucia: “è vietato ogni contatto con genitori e familiari”. C’è qualcuno che legge, e può di nuovo prendere in considerazione la situazione? “Sarò qua tutto il giorno, finché avrò giustizia”, dice Mauro Leone.

Mauro Leone: potestà genitoriale a metà?

Nonostante padre e madre potessero garantirle un’abitazione adatta, nonostante le possibilità di sostentamento e il lavoro che non manca, la bambina è stata data in adozione. Forse ci si è basati su una vecchia storia di tossicodipendenza: ma il genitore – dichiara – di essere “pulito” dal 2001 e di non bere. Per un altro figlio, nato nel 2005, non era stato dichiarato lo stato di adottabilità: si era dichiarato il non luogo a provvedere. Non così per la piccola Lucia: è come se ci fosse una potestà genitoriale riconosciuta a metà. Anche l’appello è stato perso, ora si pensa alla Cassazione, che però decide soltanto in merito al diritto. Prima la bambina era stata affidata a una casa famiglia; in seguito è stata affiancata dai nuovi genitori, che la hanno poi adottata. Nella casa famiglia, avevano chiesto per lei il sostegno psicologico.

Mauro Leone: che cosa pensa ora mia figlia di me?

E Mauro Leone, che cosa può fare ora? “La bambina vive con una coppia che non conosco. Quando era in casa famiglia ho fatto tante spese, per andare da lei ogni fine settimana. Non ho particolari problemi economici: ho ordinato una torta per telefono per il suo compleanno e le ho comprato dei vestitini. Era difficile che tenesse con sé gli oggetti che possedeva. Dimostrava tre anni in più (ora ha cinque anni) ed era alla guida del gruppo improvvisato di bambini, che giocavano insieme: era la capo-banda. E’ molto vivace, molto sveglia. Questa bambina, ora, non so dove sia. Che cosa le diranno, che il padre la ha abbandonata? Nell’ottobre del 2019 mi chiese se era brutta e se era per quella ragione che non la volevo”.

About Post Author