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Aversa, scoperto un sofisticato meccanismo di fatturazione per evadere il fisco

Pubblicato il 27 Aprile, 2021

Scoperto dalla Guardia di Finanza di Aversa un complesso meccanismo fraudolento attraverso l’emissione di false fatture per un importo di oltre 30mln di euro

Questa mattina, la Guardia di Finanza di Aversa ha eseguito un’ordinanza applicativa di 5 misure cautelari personali (di cui 2 arresti domiciliari, 2 obblighi di presentazione alla p.g. e 1 obbligo di dimora) emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti partecipi di un sodalizio criminale dedito alla commissione di ingenti frodi fiscali ai danni dell’erario.

L’indagine: false fatturazioni

L’adozione della misura scaturisce da una complessa indagine di polizia giudiziaria ed economico-finanziaria, nel cui ambito si è potuto accertare un vorticoso giro di false fatturazioni, per un ammontare di oltre 30 milioni di euro, finalizzato all’evasione fiscale e all’indebita compensazione di rilevanti crediti tributari.

Ecco il meccanismo fraudolento

Al centro del sofisticato meccanismo fraudolento vi era una società “capogruppo” – società leader nel settore delle forniture di energia elettrica con sede dichiarata in Rimini ma di fatto operante in Carinaro (CE) – ed una fitta rete di società “satellite” costituite con l’unico scopo di giustificare operazioni economiche e commerciali in realtà del tutto inesistenti.

In particolare, le predette società emettevano fatture false (tutte con il medesimo formato grafico) in favore della “società madre” ma, essendo delle mere “cartiere” prive di qualsivoglia organizzazione aziendale, non adempievano ai loro obblighi tributari evadendo in toto sia le imposte sui redditi che l’IVA.

Dal canto suo, la società capofila riusciva non solo a far figurare costi fittizi per abbattere il proprio imponibile fiscale ma, nello stesso tempo, era in grado di utilizzare i relativi crediti d’imposta per compensare i rilevanti debiti tributari maturati attraverso la propria attività aziendale.

Poiché grazie al descritto meccanismo, le società coinvolte hanno avuto ingenti risparmi d’imposta, realizzando proventi illeciti da evasione fiscale per oltre 7,5 milioni di euro, il provvedimento del GIP ha disposto anche il sequestro preventivo dei beni e delle disponibilità finanziare in capo agli indagati per un valore corrispondente ai predetti profitti.

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