Pubblicato il 23 Gennaio, 2023
Nappi, soprannominato ’o pittore, del clan camorristico degli Amato-Pagano, è morto sul colpo, mentre la gente terrorizzata fuggiva dal locale.
Fuori al ristorante si sono radunati numerosi curiosi tenuti a distanza dalle forze dell’ordine.
Sul posto è arrivata anche un’ambulanza chiamata quando ancora non era stata accertata la morte di Nappi. Informato il pm di turno in Procura. I carabinieri hanno già avviato le indagini ed effettuato i rilievi del stabilire l’esatta dinamica dell’agguato.
Durante un summit si discusse della necessità di vendicare D’Andò (di cui per otto anni non si seppe nulla: i suoi resti furono ritrovati solo nel 2019) uccidendo un uomo di fiducia di Mariano Riccio e si pensò proprio a Vincenzo Nappi, ossia il suo referente per la zona di Melito.
A scongiurare lo scontro, fu però, un incontro chiarificatore tra i boss Raffaele Amato e Mariano Riccio.
Ritenuto il contatto politico degli Amato-Pagano con il Comune di Melito, Nappi finì in manette nell’agosto del 2011 da latitante.
I militari lo sorpresero all’interno di un appartamento di via Catullo a Mugnano dove fu rinvenuto anche un impianto di videosorveglianza. Nappi era latitante dal 12 maggio precedente, quando, insieme con altri affiliati al gruppo Amato-Pagano, nei suoi confronti era stato emesso un ordine di custodia cautelare in carcere.