Pubblicato il 29 Gennaio, 2022

Giorgia Meloni ironizza così. Con un tweet che fa del Quirinale un romanzo brutta copia de Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, il capolavoro che si sintetizza nella celebre frase fatta pronunciare da Tancredi: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.
Per la presidente di Fratelli d’Italia “Il centrodestra parlamentare mi pare che non esista. È ancora maggioranza nella nazione, credo che debba avere rappresentanza politica, lavoreremo per questo, ma credo che bisogna ricominciare da capo, bisogna rifondarlo. La vicenda dell’elezione del prossimo Presidente della Repubblica dimostra che in Parlamento ci sono persone che preferiscono “barattare i sette anni della presidenza della Repubblica per sette mesi di stipendio e di mandato parlamentare”.
“Mi aspettavo un atteggiamento diverso da molte persone e che il centrodestra avesse molto più coraggio e convinzione nel fare una cosa che era alla portata: battersi con dignità, a viso aperto, con orgoglio per eleggere un Presidente distonico rispetto a quello che abbiamo visto negli ultimi anni”, aggiunge Meloni, che conferma il voto del suo gruppo per Carlo Nordio.
“Non era un obiettivo scontato, bisognava crederci. I margini c’erano – continua la presidente di FdI – Questa cosa mi fa impazzire, mi fa impazzire che si sia rinunciato prima di tentare davvero. Mi dispiace ma noi di FdI abbiamo fatto di tutto”.
“Nell’ultima riunione di centrodestra di ieri, tutti erano concordi sul no alla riconferma di Mattarella. Ci abbiamo anche scherzato. Oggi scopro che le posizioni di tutti gli altri sono cambiate, la mia no. Gli italiani giudicheranno. Ho tenuto la stessa posizione dall’inizio alla fine”, ha aggiunto il presidente di Fratelli d’Italia.
Per il futuro, “Immediatamente, all’esito di questo spettacolo indegno, rilanciamo la raccolta di firme online la proposta di legge d’iniziativa popolare per l’elezione diretta del Capo dello Stato, che giace in Parlamento“. E in vista delle elezioni politiche del 2023, “Tenteranno di cambiare la legge elettorale in senso proporzionale. Sappiano che noi non siamo d’accordo” perché “porterà al pantano”.
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