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Mercato auto: toccato il livello più basso degli ultimi vent’anni

Pubblicato il 29 Maggio, 2021

Capuis (Aci Venezia): “Svecchiare il parco di auto che circolano sulle strade della provincia – per aumentare la sicurezza e ridurre l’inquinamento – rimane la priorità assoluta”

29.5.2021 – Nel 2020, a causa del Covid19, il mercato auto ha toccato il livello più basso degli ultimi vent’anni. A marzo e aprile, le vendite si sono praticamente azzerate (80% di diminuzione media delle immatricolazioni), mentre – su base annua – la perdita di nuove iscrizioni di veicoli ha superato le 560mila unità, 500mila delle quali autovetture. È la drammatica fotografia scattata dall’edizione 2021 dell’Annuario statistico ACI, consultabile su www.aci.it/laci/studi-e-ricerche/dati-e-statistiche.html.


A darne notizia è il presidente dell’Aci veneziano, Giorgio Capuis. “Anche in provincia di Venezia il calo è drastico, facendo segnare il dato di vendita più basso dal 2000 ad oggi. Unico dato positivo riguarda l’incremento che ha interessato le auto a basso impatto ambientale, grazie agli ecoincentivi”.
Boom di elettriche e ibride.
Negli ultimi mesi del 2020, gli ecoincentivi hanno prodotto una crescita esplosiva di acquisti di autovetture elettriche (+193,4% su base nazionale) e ibride (+123,9%) alla quale, però, non è corrisposta la rottamazione delle auto più vecchie. Un trend che si è confermato anche in provincia di Venezia.


La situazione in provincia di Venezia

Alcuni dati contenuti nell’Annuario statistico Aci relativi alla provincia di Venezia. Le prime iscrizioni di autovetture sono passate da 28.372 dell’anno 2000 a 15.878 del 2020, quasi dimezzate. Così anche per i veicoli passati da 38.596 del 2000 a 20.198 del 2020. In generale il parco autovetture nella città metropolitana è cresciuto rispetto al 2000 (471.322 contro i 411.059), ma con un calo di 4.547 vetture rispetto al 2019. Idem se passiamo al parco veicoli passati dai 505.263 del 2000 a 608.441 del 2020, in calo però rispetto all’anno precedente di 6.009 veicoli. Il che significa che molti hanno rottamato l’auto senza acquistarne una nuova.


Il parco circolante italiano resta il più vecchio d’Europa
Il parco circolante italiano resta il più vecchio d’Europa: l’età media delle auto è pari a 11 anni e 10 mesi (5 mesi in più rispetto al 2019); 1 auto su 5 (il 20% circa del totale) è una Euro 0-1-2, con almeno 18 anni di anzianità. “Un dato che riguarda anche il parco circolante in provincia di Venezia e che preoccupa fortemente per l’impatto negativo che ha sulla qualità dell’aria e in termini di sicurezza, perché auto più vecchie significa maggiori rischi per chi corre” commenta Capuis.


Crisi e saturazione rallentano il ricambio


Svecchiare il parco – per aumentare la sicurezza e ridurre l’inquinamento – resta per l’Automobile Club una priorità assoluta. Il ricambio appare, però, rallentato da due fattori: la crisi economica e un mercato che ha quasi raggiunto il punto di saturazione. Il rapporto auto/popolazione – rimanendo nell’area della Città metropolitana di Venezia – risulta, infatti, pari a 555,26 auto x 1000 abitanti, mentre se si considerano tutti i veicoli in complesso il rapporto è di 716,8 veicoli ogni 1000 abitanti. Ancor più basso se consideriamo il solo Comune di Venezia: 424,6 autovetture x 1.000 abitanti e 552,6 veicoli in generale x 1.000 abitanti. Entrambi i valori sono tra i più alti in Europa.


Crolla la spesa per l’auto: – 30,7 mld (-20,2%)


La pandemia ha inciso pesantemente sulle spese degli italiani, e il comparto auto non ha fatto eccezione. Nel 2020, per usare l’auto abbiamo speso poco più di 124 miliardi di euro: 30,7 miliardi di euro in meno rispetto al 2019 (-20,2%). Spesa maggiore: acquisto e ammortamento del capitale (37,9mld). Seguono spesa per il carburante (29,4mld) e manutenzione/riparazione (21,7mld). Rispetto al 2019, tutte le voci che compongono la spesa finale sono in netta diminuzione: acquisto e ammortamento (-23,3%), carburante (-25,6%), manutenzione/riparazione (-17,3%). Nel 2020 la spesa media sostenuta per utilizzare l’auto è risultata circa 3.100 euro. Nel 2019 era stata di (3.900 euro), pari al -20,6% in meno. Dati che valgono pure per la provincia di Venezia.


Giù il gettito fiscale: – 12,3 mld (-19,1%)


Rispetto al 2019, è crollato anche il gettito fiscale generato dal comparto, che si è attestato poco al di sotto dei 52,8 miliardi di euro: -19,1% rispetto al 2019, quando aveva raggiunto quota 65,2 mld. L’entrata maggiore è stata quella derivata dalla vendita dei carburanti (28,5 mld), seguita da IVA per l’acquisto dei veicoli (6,8 mld) e tassa automobilistica (5,5 mld).

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