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Mestre, il “Festival delle Idee” entra nel vivo

Pubblicato il 1 Ottobre, 2021

Il “Festival delle Idee” entra nel vivo: sabato 2 ottobre al Polo Museale M9 di Mestre, sul tema Chi siamo, chi saremo saranno ospiti il fotografo di fama internazionale Ferdinando Scianna, un viaggio con la fotografia per trovare un senso nel caos del mondo (ore 17.00, in dialogo con il giornalista e scrittore Guido Barlozzetti); la scrittrice e performer Arianna Porcelli Safonov sulla sostenibilità intellettuale (ore 19.00); la psicologa e psicoterapeuta Vera Slepoj – evento in collaborazione con Treviso Giallo – sulla ricerca dell’identità nel passaggio tra presente e futuro (ore 19.30, in dialogo con la giornalista Anna Sandri, introduzione di Guido Barlozzetti); la giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva Tiziana Ferrario, la responsabilità dell’informazione oltre ogni pregiudizio (ore 21.00).

Il “Festival delle idee”, inserito tra i Grandi Eventi della Regione del Veneto, è patrocinato dalla Regione e dal Comune di Venezia e rientra nel palinsesto delle celebrazioni per i 1600 anni della fondazione di Venezia; è ideato da Marilisa Capuano per Associazione Futuro delle Idee, organizzato in collaborazione con M9 e partecipato da Azienda Ulss3 Serenissima, Circuito Teatrale Regionale Arteven, Treviso Giallo.

Gli eventi al Teatro Malibran e alle Sale Apollinee sono in collaborazione con Fondazione Teatro La Fenice di Venezia.

Per garantire la sicurezza di artisti e pubblico, l’accesso agli spazi del Festival avverrà secondo protocollo anti-contagio COVID 19 con obbligo di possesso di CERTIFICAZIONE VERDE COVID 19 (GREEN PASS) come da Decreto Legge 23 luglio 2021, n. 105 o in alternativa di tampone molecolare o antigenico rapido negativo di massimo 48 ore antecedenti l’ingresso. Sono esonerati dall’obbligo i bambini sotto i 12 anni. Sono esonerati dall’obbligo i bambini sotto i 12 anni.

Info al numero 348.7890674

www.festivalidee.it

Ferdinando Scianna

Ho come l’impressione che ormai mi interessi più immaginare che vedere il risultato finale.

Se continuo a progettare mi sembra di essere vivo.

Io dico che il sole mi appassiona perché fa ombra. Costruisco le immagini a partire dall’ombra.

Ferdinando Scianna è un grande protagonista della fotografia italiana e internazionale. Cinquant’anni di lavoro attorno a una passione e un’immagine fatta di grandi contrasti e del desiderio di raccontare il mondo, la vita, le persone. E via via il bisogno di tenere insieme verbale e visuale.

Nato a Bagheria, in Sicilia, nel 1943, si è votato alla fotografia negli anni Sessanta raccontando per immagini la cultura e le tradizioni della sua regione d’origine. Nel 1965 esce Feste religiose in Sicilia con un saggio di Leonardo Sciascia, è l’inizio di una lunga amicizia. Nel 1967 si trasferisce da Bagheria a Milano e qui inizia a lavorare come fotoreporter e inviato speciale con L’Europeo, diventandone in seguito il corrispondente da Parigi per dieci anni. Conosce e collabora con Henri Cartier-Bresson, che gli suggerisce di candidarsi per entrare nella storica agenzia Magnum Photos (primo italiano a entrarvi).

Nel 1977 pubblica in Francia Les Siciliens e in Italia La villa dei mostri, sempre con un’introduzione di Sciascia. Dal 1987 alterna al reportage la fotografia di moda (celebri le campagne per Dolce & Gabbana), riscuotendo un successo internazionale.

È autore di numerosi libri e svolge da anni un’attività critica e giornalistica. Gli ultimi volumi pubblicati sono Visti &Scritti (2014), Obiettivo ambiguo (2015), In gioco (2016), Istanti di luoghi (2017), Cose (2018) e Autoritratto di un fotografo, nuova edizione dell’autobiografia, una riflessione sul mestiere di fotografo e il racconto di tanti incontri.

Arianna Porcelli Safonov

L’ironia come invettiva dell’anima

Chi siamo, chi saremo ma soprattutto chi ci crediamo di essere e chi ci piacerebbe essere domani?

Cosa rende sostenibile una persona? Prima di cercare uno stile di vita sostenibile bisognerebbe fermarsi a riflettere se siamo noi sostenibili per noi stessi e per gli altri. 

Spazio all’ironia che diventa satira dei costumi, fra blog, libri e spettacoli teatrali. Arianna Porcelli Safonov svolge la sua invettiva intrisa di comico e testimonia di come una risata irriverente possa salvare e redimere.

Arianna Porcelli Safonov è nata a Roma ed è laureata in Lettere e Filosofia, con indirizzo storia del costume. Ha vissuto a New York e a Madrid e ha lavorato per dieci anni nell’organizzazione di eventi internazionali, viaggiando fino al 2010, quando ha deciso di lasciare la professione di Project Manager per dedicarsi full-time alla scrittura.

Nel 2011 si trasferisce a Madrid dove collabora con alcune compagnie di teatro contemporaneo e di improvvisazione. Nel 2014 rientra in Italia e pubblica due libri per Fazi Editore, Fottuta Campagna e Storie di Matti. Dal 2008 è attiva sul blog di racconti umoristici Madame Pipì e dal 2014 è in tour con diversi progetti di satira e critica umoristica al costume sociale italiano: PiagheIl Rìding TristocomicoDiritto civile ed altre parolacceTumorismoElectrocausticae e Cibo, vino ed altri castighi sociali.

Dal 2018, collabora con l’Università di Pavia, con una docenza sulle tecniche di improvvisazione applicate agli ambiti manageriali. Nel 2020 ha scritto e condotto il format TV per LaEffe Scappo dalla città. I suoi monologhi sono diventati virali sul web.

Vera Slepoj

L’orologio della mente

Per diventare dobbiamo prima essere. L’identità è un problema sociale, il pensiero unico rischia di rendere impraticabile la soggettività. Quindi, l’annullamento del concetto di persona.

L’amore è la capacità che ci fa riconoscere nell’altro qualcosa di indispensabile per la vita.

L’incertezza e la paura del futuro.

Sulla soglia in cui il presente diventa un futuro, i problemi di un passaggio diventano angosce e speranze. Può servire un manuale di automedicazione per proteggere la nostra psiche dalle emergenze? Un succedaneo o una possibilità?

Vera Slepoj, psicologa, psicoterapeuta e scrittrice, si laurea in psicologia a Padova nel 1977. Presiede la Federazione italiana psicologi e l’International Health Observatory. Tra le molte pubblicazioni ricordiamo: Capire i sentimenti (1996, ristampato nel 2020), Cara TV con te non ci sto più (insieme a Marco Lodi e Alberto Pellai, 1997), Legami di famiglia (1998), Le ferite delle donne (2002), Le ferite degli uomini (2004), L’età dellincertezza (2009), Le nuove ferite degli uomini (2010), La psicologia dell’amore (2015) e Capire i sentimenti (riedizione, 2020). Tante rubriche a tema psicologico su riviste e giornali.

Tiziana Ferrario

Fin dall’inizio di un lungo percorso giornalistico, Tiziana Ferrario ha interpretato la professione guardando al mondo dei giovani e ai loro problemi, a cominciare dal lavoro. Ha ideato il Tg ragazzi che ha aperto il mondo dell’informazione con un format dedicato. A lungo conduttrice delle edizioni principali del Tg1, quella delle 13.30 e poi delle 20, ha svolto questa funzione con rigore e misura, affrontando anche discriminazioni e ingiustizie. Nello stesso tempo, ha svolto un lavoro di inviata che l’ha portata a raccontare da testimone sensibile i luoghi di crisi dall’Afghanistan all’Iran. Continua la sua attenzione ai diritti delle donne. Numerosi i riconoscimenti, tra cui la nomina di Cavaliere al merito della Repubblica.

Tra i libri, Il vento di Kabul. Cronache afghaneOrgoglio e prergiudizi. Le donne al tempo di Trump, Uomini. È ora di giocare senza falliLa principessa afghana e il giardino delle giovani ribelli (in uscita a ottobre).

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