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Mestre, spacciatore arrestato, sequestrati un chilo di marijuana, cocaina e sostanza da taglio

Pubblicato il 20 Ottobre 2020

Nuova attività dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Mestre che hanno segnato un altro colpo allo spaccio nella terraferma veneziana.

Nel pomeriggio di lunedì 19 ottobre, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Mestre, hanno arrestato in flagranza di reato per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, un uomo residente a Mestre italiano G.G. classe 1994.

Ancora una volta lo spacciatore risultava completamente incensurato, ma era da diversi giorni che i Carabinieri stavano monitorando i suoi movimenti nella zona del centro di Mestre. Osservazioni e pedinamenti hanno consentito di individuare il domicilio attorno al quale si svolgeva un sospetto via vai di persone note come tossicodipendenti e dopo che si è avuta la certezza della presenza del sospettato e soprattutto aver assicurato la necessaria cornice di sicurezza, scattava il controllo.

I Carabinieri perquisivano l’appartamento occupato dall’uomo, un pugile dilettante, rinvenendo all’interno di un borsone di una camera un capiente sacco che alla pesa è risultato contenere quasi un chilogrammo di marijuana. La cosa molto sospetta è che vi era un sacco analogo vuoto, ma con chiari segni che un quantitativo almeno analogo fosse già stato smerciato.

A questo si aggiungevano pochi grammi di cocaina, sempre indice del fatto che il maggior quantitativo avesse già raggiunto i consumatori finali, ma soprattutto un paio di decine di grammi di “Mannitolo”, comunemente usato nell’ambiente per tagliare le sostanze più pure ed accrescerne così il volume di spaccio.

Assieme alle buste facevano bella mostra di sé tutti gli strumenti del perfetto spacciatore: bilance, sacchetti, rotoli di carta stagnola, grinder e quasi mille Euro in banconote, altro forte indice del fatto che lo spaccio andasse a gonfie vele.

Per il pusher, dopo le formalità di rito, è scattato l’arresto per possesso ai fini di spaccio di stupefacente, e la traduzione in carcere su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Gli investigatori sospettano che, a causa della quantità dello stupefacente sequestrato e degli altri rinvenimenti, l’uomo fosse attivo nello smercio tra i tossicodipendenti del centro di Mestre, con buoni volumi di passaggio.

Le attività di contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti sulle aree sensibili della terraferma in atto da tempo proseguiranno senza sosta da parte dei Carabinieri della Compagnia di Mestre su tutto il territorio di competenza.