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Michael Schumacher

Michael Schumacher: emergono nuovi dettagli sul drammatico incidente

Pubblicato il 13 Dicembre 2023

Sono passati quasi dieci anni dal terribile incidente che il 29 dicembre 2013 sconvolse la vita dell’ex pilota di Formula 1 e sette volte campione del mondo Michael Schumacher, ma di quel giorno continuano a emergere particolari che rendono ancora più tragica la caduta sugli sci di Meribel, sulle Alpi francesi.

Se da una parte nulla è dato sapere sulle attuali condizioni di salute dell’ex ferrarista, per il tenace riserbo e la strategia di (non) comunicazione della moglie Corinna Betsch e dei figli Mick e Gina-Maria, dall’altra l’inchiesta del giornalista tedesco Jens Gideon ha rivelato, anche a distanza di un decennio, alcuni dettagli inediti. Il racconto dell’incidente, pubblicato in una serie podcast dall’emittente tedesca Ard, con lo stesso cronista che ha visitato recentemente i luoghi coinvolti, ha dato spazio alla testimonianza di uno dei maestri di sci che stava lavorando nella zona, tra i primi ad accorrere sul posto dopo la drammatica caduta di Schumi. Il maestro, chiamato dal giornalista “Andre”, ha messo in evidenza alcuni elementi, nonché errori, che, se evitati, avrebbero potuto cambiare il corso degli eventi, riferisce il Corriere.

Nella prima parte della testimonianza il maestro di sci ha ricordato l’imprudenza dello stesso Schumi, facendo riferimento alle condizioni del suolo di quel giorno. L’ex pilota avrebbe infatti scelto di sciare anche con poca neve, arrischiandosi in un fuoripista caratterizzato da un manto bianco troppo sottile e da molte rocce esposte (nella caduta avrebbe infatti sbattuto la testa contro una di queste, ferendosi gravemente nonostante il casco, in una dinamica ancora poco chiara). “Non c’erano le condizioni ideali per sciare neanche in pista – ha dichiarato Andre – Ancor più pericoloso avventurarsi in un fuoripista in un giorno come quello”.

Il testimone ha quindi lasciato intendere al giornalista tedesco che il primo errore di valutazione fosse stato commesso dalla stessa leggenda del motorsport.

Le conseguenze dell’incidente, subite dall’allora quasi 45enne, furono però dovute, secondo il maestro di sci, anche a un grave errore di valutazione dei soccorsi. Giunti sul luogo dell’incidente, coloro che hanno prestato le prime cure all’ex pilota non si sono subito resi conto della gravità del danno, perché Schumacher era sembrato loro cosciente. Hanno così deciso di trasportarlo in elicottero verso la piccola clinica di Moutiers.

Le sue condizioni di salute sono però peggiorate nel corso del tragitto — momento nel quale Schumi perse conoscenza e venne intubato — con i medici che decisero allora di far cambiare rotta al velivolo e dirigersi velocemente verso il più attrezzato ospedale di Grenoble. In questa struttura sanitaria l’ex ferrarista venne operato al cervello e iniziò, lentamente, il percorso di cura e riabilitazione, prima di recarsi nei mesi successivi in altri centri specializzati. Il tempo perso nel corso del volo tuttavia, a detta del maestro di sci, è stato decisivo per determinare un danno di salute maggiore, rispetto a quel che avrebbe potuto accusare dopo quel tipo di incidente. L’errore di calcolo dei sanitari avrebbe così fatto, in peggio, la differenza.

Altro elemento, che torna invece ogni tanto a far parte della cronaca del tragico episodio, ma senza aver mai avuto particolare riscontro, quello di un’action cam (GoPro) che Schumacher indossava sul casco il giorno dell’incidente. Se per alcuni la presenza della piccola telecamera ha aggravato la dinamica della caduta e il danno alla testa subito dall’ex pilota, dall’altra in molti chiedono un’analisi delle immagini girate dalla stessa in quei momenti. Nessuno sa se esistano, dal momento che la registrazione non è mai stata resa pubblica, anche se, a dispetto di tante supposizioni, è stato lo stesso maestro di sci di Meribel ad aver ricordato la presenza dell’action cam sul casco indossato quel giorno da Schumacher. Non vi sarebbero invece novità ufficiali sulle condizioni di salute dell’ex pilota.

In una recente intervista Jean Todt, suo storico team principal ai tempi della Ferrari e uno dei pochissimi a conoscere lo stato di Schumi, ha ribadito e confermato la propria amicizia con il campione, anche in questi ultimi tempi, e di aver visto con lui alcuni Gran premi della stagione di F1 appena terminata.