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Milano: Polizia sgomina ‘banda dei georgiani’ specializzata nei furti in casa

Pubblicato il 23 Settembre, 2021

La Polizia di Milano, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Milano, nell’ambito di un’attività investigativa svolta nei confronti di un gruppo di georgiani dediti ai furti in appartamento, ha eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto disposto 
dal PM titolare delle indagini dr. Paolo Storari. Gli indagati, gravemente indiziati di diversi furti in appartamento consumati e tentati tra agosto e settembre 2021 a Milano e Torino, sono ritenuti responsabili del 
raid ai danni di 45 box ubicati in zona Lambrate. Gli autori sono stati arrestati dai poliziotti della 2^ Sezione della Squadra Mobile di Milano, con la collaborazione degli uffici di Roma e Torino. In particolare, due di loro sono stati rintracciati a Torino, dove si erano portati da pochi giorni, un terzo a Roma e il quarto a Milano. Sempre a Milano è stato arrestato un altro cittadino georgiano, destinatario di un provvedimento cautelare emesso dal G.I.P. presso il tribunale di Torino, in quanto appartenente a una associazione per delinquere finalizzata ai furti in abitazione (associazione da ritenersi una diramazione della “mafia georgiana”); a Roma, invece, un sesto georgiano, facente parte della banda, è stato arrestato per essere rientrato nel territorio dello Stato senza le dovute autorizzazioni pur 
essendo destinatario di un provvedimento di espulsione risalente al 2018. Grande rilevanza per il buon esito dell’indagine della Polizia di Stato hanno avuto i servizi di pedinamento e controllo degli indagati, l’analisi delle conversazioni telefoniche e ambientali intercettate sulle utenze e sulle autovetture monitorate e in uso agli stessi, evidenziando un protocollo operativo ben organizzato, una scelta meticolosa degli appartamenti da derubare, una distribuzione operativa dei compiti tra sodali, una professionalità singolare nell’apertura delle porte d’ingresso con utilizzo di chiavi alterate o grimaldelli. Il furto all’interno dell’abitazione ritenuta accessibile è stato sempre preceduto da accurati sopralluoghi e dall’apposizione di segni distintivi sulle porte degli appartamenti individuati (filtrino di sigaretta o frammento di bottiglia di plastica), utile per verificare nei giorni successivi che gli stessi siano disabitati, in modo da potervi rubare all’interno senza correre rischi. Nel lasso di tempo intercorso tra l’ingresso nello stabile, la consumazione del furto e la fuga con la refurtiva ad opera di uno o più sodali, altri membri del gruppo hanno svolto la funzione di “palo”, controllando in maniera certosina e costante la presenza delle forze dell’ordine, verificando, una a una, che all’interno delle autovetture in sosta lungo le vie adiacenti non vi fossero potenziali “agenti” appostati, “gli sbirri”. Nel corso delle perquisizioni, i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato numerosi attrezzi per gli assalti alle abitazioni private oltre a monili in oro, argenteria e 
danaro contante provento di furto. 

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