Pubblicato il 2 Febbraio, 2022
I cittadini e le istituzioni chiedono l’apertura dell’ospedale di Dolo nella sua interezza
2.2.2022 – Due anni fa, con il Covid 19, la chiusura dei reparti e dei servizi del nosocomio veniva dichiarata temporanea con la promessa che tutto sarebbe tornato, appena possibile, come prima. Purtroppo non si è trattato di un periodo limitato e il perdurare di questa difficile situazione per tutti sta causando danni notevoli anche ai tanti pazienti non Covid.
Infatti, ci sono anche tanti pazienti che soffrono di altre patologie e che in questi anni si sono visti spostare gli appuntamenti, le visite e gli stessi interventi. Inoltre, si sono visti ricoverati in altri ospedali, Mestre, Mirano e Chioggia, complicandone l’operatività e finendo col creare disagi e difficoltà nel lavoro.
Tutto questo lo affermano gli stessi operatori sanitari e parasanitari che si trovano nella quasi impossibilità di svolgere in maniera professionale le loro mansioni. E per tutto questo, lanciamo un appello affinché Dolo possa riprendere la sua attività sanitaria nel pieno delle sue potenzialità e specializzazioni, dalle chirurgie al settore materno infantile.
Lo chiedono le istituzioni locali e vari comitati.
Serve una doverosa programmazione, ma soprattutto ambienti alternativi che separino i pazienti Covid dai non Covid e che liberino i reparti dell’ospedale dalla paralisi in cui versano in questo momento.
Noi abbiamo molto a cuore il destino dell’ospedale di Dolo perché tantissime volte esso si è identificato e si identifica con il destino di tantissimi malati.
Non possiamo permettere che la prevenzione diventi la “Cenerentola” come pura la richiesta chirurgica che, se non soddisfatta in tempo, finisce con causare complicanze che poi possono determinare il peggioramento dei malati aumentando la spesa sanitaria e creando liste di attesa fuori controllo.
Francesco Sacco
Assessore alle Politiche sanitarie
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