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Mirano, mostra antologica del pittore Guglielmo Barbetti

Pubblicato il 3 Dicembre, 2021

Da sabato 4 a domenica 12 dicembre 2021

Inaugurazione sabato 4 dicembre, ore 16.00

Orari di apertura: feriali 15.30 – 17.30; festivi 10.00 – 12.00 / 15.30 – 17.30

Villa Giustinian Morosini “XXV Aprile”, via Mariutto n. 1 – Mirano

Ingresso libero

Ad un anno di distanza dalla scomparsa del Maestro Guglielmo Barbetti, la famiglia, in collaborazione con il Comune di Mirano, per tenere vivo il ricordo, inaugurerà una mostra antologica presso la Barchessa di Villa Giustinian Morosini “XXV Aprile”, in via Mariutto n. 1.

Saranno esposte ancora una volta le opere ricche di amore e passione per la vita e per l’arte, quelle stesse che ha sempre trasmesso a tutti e, in particolare, alla sua allieva Giovanna Zabeo, che con tanta gratitudine lo ha seguito nel mondo della pittura.

L’inaugurazione della mostra si terrà sabato 4 dicembre alle ore 16.00 con la presentazione della critica d’arte Gabriella Niero.

La mostra sarà visitabile fino al 12 dicembre.

Chi era Guglielmo Barbetti

Guglielmo Barbetti è nato a Firenze nel 1935 e presto si è trasferito nel veneziano per stabilirsi poi a Mirano, dove ha vissuto con la famiglia, mentre a Noale aveva il suo studio. E’ mancato il 2 dicembre 2020.

Pittore, scultore e grafico, è conosciuto anche come umorista (nome d’arte Memo) e come illustratore (Gubar). Allievo di Oscar Sogaro ha frequentato per vari periodi gli studi dei pittori B. Spolaor, G. Candiani, G. Urbani De Gheltof, F. Carena e altri maestri.

Inizia ad esporre nel 1954 ad una collettiva presso le sale di Villa Querini a Mestre.

La sua prima “personale” trova spazio nelle sale municipali di Marghera nel 1957. Nel 1984 il Comune di Mirano organizza nella Barchessa “XXV Aprile” un’ampia antologica con oltre 150 opere, per commemorare i suoi trent’anni di attività artistica.

Dal 1954 ad oggi ha allestito un centinaio di personali e ha partecipato ad oltre quattrocento rassegne in Italia e all’estero.

Al segno ed al colore ha affidato un’importante carica emozionale espressa fin da quando iniziò la carriera espositiva. “I suoi scorci paesaggistici dal forte accento cromatico, l’architettura solida del disegno, le figure sacre e profane colte da un sottile pathos malinconico, hanno definito da sempre un linguaggio sobrio e schietto”, commenta Gabriella Niero.

Ha ideato marchi pubblicitari e illustrato molti volumi. Membro di accademie e di giurie, ha aperto a Noale una scuola di disegno. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.

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