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Imprenditore per mesi sbaglia corsia al semaforo, 21 multe: “Non pago, piuttosto il carcere”

Pubblicato il 7 Luglio 2023

L’imprenditore torinese Federico Bacci e stato protagonista di un evento decisamente singolare: “Ho pagato le prime tre ma ora basta, non pago più, piuttosto il carcere”, dopo aver percorso per mesi la corsia sbagliata al semaforo si è ritrovato a casa una serie di multe per un totale di ben 21 sanzioni e oltre diecimila euro da pagare.

Tutto ebbe inizio verso la fine del 2020, quando il sessantatreenne cominciò a ricevere le prime sanzioni presso la sua abitazione, nel mese di dicembre, per violazioni risalenti al giugno precedente. La prima volta l’uomo si è provveduto al pagamento, così come ha fatto per la terza e la quarta occasione. Tuttavia, una volta realizzato che le multe continuavano ad arrivare per la stessa infrazione, egli richiese spiegazioni. Da ciò scaturì una disputa che persiste ancora oggi, e dinanzi alla quale il sessantatreenne non ha l’intenzione di versare alcun pagamento.

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“La prima l’ho pagata, l’importo era lo stesso che sarebbe servito per presentare un ricorso. Poi nel giro di un paio di giorni ne sono arrivate una seconda e ancora una terza. Ho pagato anche quelle, ma a quel punto ho deciso di chiedere informazioni e, dopo un controllo al computer, mi è stato detto che risultavano 21 multe a mio carico” queste sono le parole rilasciate al Corriere della Sera. Tra la pandemia da COVID e le inefficienze burocratiche, le vicende sono procedute per un lungo periodo fino a quando l’uomo si è rivolto all’amministrazione comunale di Torino per segnalare i ritardi nella notifica e la presunta ambiguità della segnaletica.

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Queste sono le difese dell’imprenditore: “Io per mesi ho continuato a fare quello che avevo sempre fatto perché nessuno mi ha notificato nulla. In pochi minuti riesco a comunicare con i miei figli che sono all’estero, mi sembra incredibile che avendo a disposizione pec, mail e telefoni ci vogliano sei mesi per scoprire di aver commesso un’infrazione, Non pago. Piuttosto mi mandino in carcere o mi facciano lavorare due anni gratis per il Comune”.

Intanto però all’imprenditore torinese è arrivata una prima ingiunzione di pagamento relativa alle prime multe non pagate.