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‘Ndrangheta: legami con la politica sul litorale laziale, si valuta commissariamento

Pubblicato il 18 Febbraio, 2022

In tre seggi, tra Anzio e Nettuno sarebbero emersi legami con i clan mafiosi, le amministrazioni locali si difendono

Una maxi operazione della Dda dei Carabinieri ha portato all’arresto 65 persone per reati a stampo mafioso. Dalle indagini sarebbe emerso che la ‘Ndrangheta avesse ampliato il suo raggio di influenza sulle amministrazioni locali di Anzio e Nettuno per mettere le mani sul ricco business di smaltimento rifiuti.

I legami con la politica, almeno dalle indagini, appaiono forti al punto che si starebbe valutando il commissariamento dei due comuni. Come riporta RomaToday.it, Matteo Piantedosi, prefetto di Roma, starebbe studiando la possibilità di nominare una commissione ispettiva.

Il principale motore di questi gruppi mafiosi, da cui ricaverebbero grossi introiti è lo spaccio di sostanze stupefacenti.

Già nell’Aprile del 2018, 258 chili di cocaina erano stati fatti arrivare a Roma dalla Colombia, con l’obbiettivo di farne arrivare altri 500 da Panama. Grazie a questi incassi, le mafie sarebbero riuscite a intessere e finanziare rapporti sempre più solidi negli anni con i politici. Motivo per il quale è già scattata una perquisizione dei Carabinieri negli uffici dei comuni di Anzio e Nettuno, con l’obbiettivo di trovare altri documenti che attestino l’effettivo rapporto tra le due parti.

I legami a cui si è risaliti arrivano al 2018, la vicinanza di elementi di spicco del clan mafioso e alcuni esponenti politici e la loro relativa “fortuna” alle urne è testimoniata da alcune intercettazioni telefonica, una tra tutte parla del tentativo di “rimediare voti” affermando di trovarsi in prossimità del luogo di elezione per ottenere proseliti.

Dopo l’elezione di De Angelis, altre intercettazioni sospette emergono nell’indagini di Livio Sabatini, gip di Roma. Il boss in una conversazione con il figlio afferma, dopo il tentativo di giudicarsi le gare d’appalto: “Se io mi sento preso per il culo, diventa un macello. Sta cosa mi ha proprio stranito”.

Candido De Angelis, che non è tra gli indagati, è stato eletto sindaco di Anzio a Giugno 2018. Un commento del boss dopo la sua vittoria recita: “Abbiamo vinto le elezioni. Stavolta non c’è trippa pe’ gatti”.

Il sindaco De Angelis, ha voluto dire la sua opinione in una nota: “Confidiamo nel lavoro della Magistratura, nell’assoluta consapevolezza di aver sempre esercitato liberamente il mandato elettorale conferito dai cittadini”. 

Gli interessi della famiglia mafiosa erano indirizzati anche al comune di Anzio. Dalle indagini è apparso un certo interesse anche durante le elezioni del 2019, uno dei principali indagati è apparso estremamente attivo nel “consigliare” di votare uno dei consiglieri eletti del sindaco Alessandro Coppola.

Anche il sindaco Coppola non è indagato, ma in alcune intercettazioni si sente il capo di una delle due organizzazioni, detto “Baffetto”, rivendicare un rapporto di amicizia con il sindaco: ” “Ci arrestano e cacciano pure Coppola”.

Come il sindaco di Anzio anche Coppola ha espresso la propria posizione in una nota ufficiale: “Quello della legalità è un principio sul quale io e l’amministrazione che ho il piacere di guidare non possiamo transigere, e sono certo che le indagini in corso faranno luce su questa vicenda”.

Secondo quanto riporta RomaToday.it, Matteo Piantedosi, stando ai risultati di questa inchiesta starebbe valutando una commissione ispettiva prima di procedere al commissariamento.

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