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Nel 2019 caldo e piogge da record, ma la qualità dell’aria sta migliorando

Caldo e piogge record nel 2019 in Piemonte, ma la relazione annuale dell’Arpa ha analizzato anche i dati relativi al lockdown.

Pubblicato il 12 Giugno, 2020

Un 2019 caratterizzato da caldo e piogge, è questa la fotografia che emerge dalla Relazione sullo stato dell’ambiente in Piemonte che l’Arpa ha presentato questa mattina. Ma l’Agenzia regionale per la protezione ambientale non si è limitata, come di consueto, a relazionare su caldo e piogge dell’anno trascorso, il 2019, ma ha analizzato anche i primi mesi del 2020 per capire come la pandemia di Covid 19 e il conseguente lockdown abbiano impattato sullo stato dell’ambiente.

Il 2019 in Piemonte è stato il quinto anno più caldo degli ultimi 62 anni, con una temperatura media di 10,6° gradi e un’anomalia termica media attorno ad +1,5°C rispetto alle temperature del periodo 1971-2000. A giugno l’Arpa sottolinea l’eccezionale ondata di calore dei giorni 26-29, infatti il 27 giugno 2019 ha fatto registrare la più elevata temperatura media misurata sul Piemonte. Le precipitazioni totali annue sono state di 1.295 mm, con un aumento, rispetto al periodo 1971 – 2000, di 245 mm (pari al 23%). Tra gli eventi pluviometrici intensi spicca quello dei giorni 19-24 ottobre 2019. Mentre durante l’anno sono stati registrati sulla regione 86 giorni di foehn, che è un record per la regione.

I dati del lockdown

Le quantità totali di PM10 emesse fino alla prima metà di aprile sono sostanzialmente invariate rispetto a quelle che si sarebbero avute in assenza di lockdown, in quanto la riduzione delle emissioni dell’industria e del trasporto stradale è stata compensata dall’aumento di quelle da riscaldamento domestico, che in Piemonte sono percentualmente prevalenti. Solo a partire dalla seconda metà di aprile, a riscaldamenti spenti, c’è stata una riduzione delle emissioni legata principalmente alla diminuzione del traffico stradale.  Nel caso degli ossidi di azoto, durante il lockdown, si è verificata una netta riduzione delle emissioni fino al 30% rispetto alla normalità, in quanto per questa tipologia di inquinante la causa prevalente è il traffico veicolare.

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