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Nell’istituto comprensivo Mascagni assenti circa il 50% degli studenti cinesi della scuola primaria e dell’infanzia

E’ suonata la campanella del rientro anche a Prato, 36mila studenti sono tornati sui banchi di scuola con tutte le precazioni del caso. Un rientro che a Prato si carica di un’ansia maggiore a a causa della defezione delle famiglie cinesi che non vogliono far rientrare i figli a scuola .

Il primo giorno d ha confermato questa preoccupazione infatti i dati parlano chiaro: nell’istituto comprensivo Mascagni risultano assenti circa il 50% degli studenti cinesi della scuola primaria e dell’infanzia. Le cose vanno meglio per quanto riguarda le scuole medie dove risultano assenti 25- 30 alunni su circa 450 studenti. Sulla didattica a distanza (@didattica digitale integrata) fanno sapere che essa si attiverà solo in caso di fragilità dichiarata dal medico competente per singoli alunni, non su semplice richiesta, perché la scuola è stata riaperta in linea coi protocolli anticovid.

Una resistenza, quella delle famiglie cinesi che già un sondaggio su un quotidiano nazionale metteva in luce e che era stata smentita dai dirigenti scolastici pratesi ma che il primo giorno di scuola ha confermato.

Prima dell’inizio della scuola molte le famiglie   cinesi che hanno dichiarato di non mandare i figli alla materna prima del gennaio 2021.Per quanto riguarda la primaria e le medie sono arrivate comunicazioni da parte delle famiglie secondo le quali il figlio sarebbe potuto tornare solo ad ottobre perché al momento da parenti in Cina. Con ulteriori mail , c’è stata inoltre la richiesta da parte dei genitori cinesi di attivare la didattica a distanza.

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