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Niente accordo sull'affitto di 44mila euro

Niente accordo sull’affitto di 44mila euro mensili tra proprietà e gestore dell’hotel Villa La Vedetta. E’ sempre più crisi per i 15 dipendenti

Pubblicato il 25 Settembre, 2020

Niente accordo sull’affitto tra proprietà e gestore dell’hotel Villa La Vedetta. E’ sempre più crisi. Vertenza Hotel Villa La Vedetta di Firenze, oggi, nella sede della Città Metropolitana, si è svolto il secondo incontro presso l’Unità di crisi con istituzioni, soggetto affidatario, proprietà e Filcams Cgil.

Proprietà e gestore non hanno trovato un accordo sulla ricontrattazione del prezzo dell’affitto: la tutela occupazionale è quindi quanto più a rischio e la Filcams Cgil chiede «che ognuno ora faccia la sua parte, con senso di responsabilità, provando a percorrere altre vie nell’ottica di salvaguardare i lavoratori». Il tavolo in Città Metropolitana è stato aggiornato al 9 ottobre.

LA VICENDA L’albergo non riesce più a pagare l’affitto alla proprietà (per via del calo di affari dovuto al Covid), cessa l’attività e licenzia tutti i lavoratori (una quindicina).

Affitto troppo caro dato il momento ed è quanto è accaduto all’hotel 5 stelle Villa La Vedetta di Firenze, situato nelle colline nel viale Michelangelo. Il gestore, Immofin SpA, nell’impossibilità di sostenere la locazione di 44mila euro al mese alla società Selva Srl proprietaria dell’immobile, ha infatti comunicato ai dipendenti il loro licenziamento a decorrere dal 1° ottobre (si tratta dei primi licenziamenti nel settore alberghiero a Firenze in epoca Covid).

IL. CASO Era stata la stessa Cgil a dare la notizia dei licenziamenti a partire dal 1 ottobre. L’hotel Villa La Vedetta di Firenze cessa l’attività e licenzia i lavoratori: sono i primi licenziamenti nel settore in epoca Covid. E’ questa la nota diffusa qualche giorno da dal sindacato.

Il gestore pagava 44mila euro al mese di locazione al proprietario. La Filcams Cgil: “Le istituzioni non possono guardare inermi ciò che accade e devono pretendere dalle rendite la ricerca di soluzioni condivise e sostenibili”

Tutto nasce dal fatto che l’albergo non riesce più a pagare l’affitto alla proprietà (per via del calo di affari dovuto al Covid), cessa l’attività e licenzia tutti i lavoratori (una quindicina).

«Siamo di fronte ad una vicenda paradigmatica che in questo settore potrebbe replicarsi per chissà quanti altri casi ancora» sostiene Maurizio Magi di Filcams Cgil Firenze.

«Rispetto al blocco dei licenziamenti in atto, abbiamo a che fare non solo con un’eccezione, quella cioè dei licenziamenti per cessazione di attività, che potrebbe presto diventare regola. Ma siamo soprattutto di fronte a proprietà le quali, per effetto dello loro pretese esose e fuori contesto di locazione, rischiano di distruggere il tessuto economico e sociale della città».

«Le istituzioni non possono guardare inermi ciò che accade e devono pretendere dalle rendite la ricerca di soluzioni condivise e sostenibili, volte alla tenuta occupazionale e sociale del territorio. Ecco perché la società Selva Srl non può sottrarsi al confronto che chiediamo si svolga urgentemente alla Città Metropolitana».

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