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novavax

In una foto d'archivio dosi del vaccino Novavax, 22 dicembre 2021. Il vaccino Novavax, secondo le indicazioni della commissione tecnico scientifica dell'Aifa, verra' utilizzato nella somministrazione come ciclo primario di vaccinazione e non come booster, ovvero non per il richiamo successivo. La vaccinazione prevede un ciclo vaccinale primario di due dosi a distanza di tre settimane l'una dall'altra.. ANSA/ JUSTIN TALLIS / AFP

In arrivo entro la settimana Novavax, ecco la differenza con i vaccini mRna

Pubblicato il 21 Febbraio, 2022

Entro la fine di questa settimana è prevista la consegna in Italia di Novavax, il primo vaccino a base di proteine contro Covid 19.

In arrivo Novavax

In consegna più di un milione di dosi di vaccino che saranno subito distribuite a tutte le regioni e province. Nel mese di marzo è previsto l’arrivo di ulteriori due milioni di dosi.

Il via libera dell’Ema è arrivato in seguito di un’attenta analisi dei criteri di sicurezza, efficacia, tollerabilità e qualità delle dosi immunizzanti. I dati sono stati ottenuti da valutazioni precliniche e cliniche e da sperimentazioni sull’uomo.

Il farmaco viene conservato a una temperatura compresa tra 2° e 8° C, il che è rilevante per i paesi in cui stabilire una catena del freddo efficace può essere problematico e quindi sarebbe è più maneggevole, ovunque.

Il vaccino degli “scettici”

Inoltre, è stato già definito il farmaco degli “scettici”, perché gli esperti ritengono plausibile che molti dei non vaccinati, semplicemente, per paura dei vaccini a mRna ricombinante, potrebbero lasciarsi convincere da questo vaccino a base di proteine, ingegnerizzato dalla sequenza genetica del ceppo originale di SARS-CoV-2.

La società di biotecnologie americana che lo ha sviluppato ha usato una tecnologia innovativa ma più “classica” rispetto ai vaccini a mRna che tante diffidenze hanno creato nella galassia degli scettici e di quelli più timorosi: la speranza è che serva a convincere i tanti (oltre 1,5 milioni di over 50) ancora senza neanche una dose.

Come funziona

Dopo l’inoculazione, il sistema immunitario identifica la proteina e inizia a produrre difese naturali come anticorpi e cellule T. Se una persona immunizzata viene esposta a SARS-CoV-2, l’organismo, a quel punto, dovrebbe riconoscere la proteina spike del virus e contrastare l’infezione.

Gli anticorpi e le cellule immunitarie lavorano insieme per impedire l’ingresso dell’agente patogeno nell’organismo e distruggere le cellule infette. Il regime di vaccinazione prevede due dosi da 0,5 millilitri, da somministrare per via intramuscolare a 21 giorni di distanza.

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