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Padova, al via progetto “Adotta un Nonno”

Pubblicato il 8 Agosto, 2020

In questo lungo periodo in cui la nostra vita è stata segnata dal Coronavirus e scandita da tutta una serie di privazioni e limitazioni del nostro vivere quotidiano, in particolare per ciò che riguarda le relazioni sociali, sono pervenute alla Consulta 3A diverse segnalazioni di difficoltà proprio riguardanti le fasce di età dell’infanzia e degli anziani – sottolinea la Presidente della Consulta del quartiere 3Est (3A) – Molto spesso, per la difficoltà di avere relazioni con i coetanei, ma anche tra generazioni, si presentano forme di depressione e di abbandono che influiscono anche sulle capacità cognitive.

Considerato che il compito della Consulta, anche per Statuto, è quello di favorire la partecipazione attiva ed il coinvolgimento degli abitanti del territorio, abbiamo pensato, per venire incontro alla problematica sopra espressa, di rivolgerci alle realtà presenti sul territorio. Insieme, in un lavoro in sinergia con il Comune, tramite l’ Assessorato al sociale del Comune di Padova, Associazioni, organismi come il progetto sviluppo di comunità e centri di animazione territoriale del Settore Servizi Sociali di cui fa parte il tavolo di coordinamento Mortise, enti e cittadini attivi, abbiamo potuto attivare il progetto di solidarietà intergenerazionale “Adotta un nonno”, per sentirsi e far sentire meno soli.

In cosa consiste – spiega la Presidente – I bambini che frequentano i centri estivi del quartiere Mortise, organizzati dalle varie realtà: Cat Pi.Erre, Pegaso pony club – Parco delle Farfalle e La fattoria in città – Onlus, scrivono una lettera o fanno un disegno. Successivamente, grazie alla collaborazione della Consulta e grazie all’aiuto di referenti, cittadini attivi, come i membri del centro socioculturale anziani di Mortise/Torre e la segreteria del Consiglio Pastorale della parrocchia di Mortise, nonché la Presidente dell’associazione Naturhabilis, in accordo con don Federico, ed inoltre lo psicologo della Residenza Breda-Configliachi, tali elaborati vengono recapitati ai “nonni”, persone anziane e/o sole.

Il progetto è in continua evoluzione in quanto l’obiettivo, una volta costruita la rete di soggetti, è quello di dare continuità all’adozione. Già ad una primo riscontro i bambini, spesso stranieri nati e residenti in Italia, ma con i loro nonni ancora nei paesi di origine, hanno scritto ai “nostri” nonni e quest’ultimi, magari soli e senza nipoti hanno risposto con disegni e frasi di affettuosa accoglienza. Ringraziamo tutti – chiude la Presidente – i cittadini, gli educatori del Cat, i professionisti dei centri estivi e della Residenza Breda, ma soprattutto gli anziani e i bambini, che si sono attivati con la loro creatività e voglia di mettersi a disposizione dell’altro, in modo da rendere possibile la concretizzazione del progetto“.

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