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Pandemia: quattro anni fa l’inizio dell’incubo annunciato dalla colonna di carri militari (VIDEO)

Pubblicato il 18 Marzo, 2024

Quattro anni fa quella foto agghiacciante, alla quale non ci si voleva credere, sperando che fosse, così come in molti si ostinavano a dire, un fake. Ma quella colonna di camion militari annunciava l’inizio di una tragedia, di quella pandemia che sconvolgerà per sempre le vite anche degli italiani.

Era il 18 marzo del 2020 quando a Bergamo sfilavano i mezzi che trasportavano le prime, numerose vittime del Covid.

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Oggi, quei morti e quelli che, purtroppo, poi si piangeranno saranno ricordati in una cerimonia alla quale sarà presente anche il commissario europeo Paolo Gentiloni e il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli.

Il 18 marzo è la data scelta per celebrare la giornata nazionale delle vittime del Covid, che ormai per qualcuno sembra un lontano ricordo, non per chi vive a Bergamo e Brescia e nelle zone più colpite dal virus.

Forse anche per questo ha creato reazioni dure il raid dei no vax che hanno imbrattato con scritte e vernice rossa il Palaspirà, il palazzetto dello sport di Spirano, sempre nella Bergamasca, che ha ospitato il primo centro vaccinale in Lombardia.

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Per quanto riguarda la situazione attuale, i dati dell’ultimo monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità dicono che i contagi nell’ultima settimana sono stati 854, già molto al di sotto del dato del giugno 2023. 880 i pazienti ricoverati, 28 quelli in terapia intensiva, von un’occupazione dello 0,3% dei posti letto.

La campagna vaccinale non ha incentivato alla vaccinazione. Quest’anno gli esperti hanno continuato a raccomandare il vaccino soprattutto ai fragili. Il vaccino anti Covid non è legato alla stagione invernale. Si può fare sempre anche perché il virus può arrivare a ondate e con varianti diverse.

Resta la raccomandazione a proteggersi nonostante non ci si trovi più in una emergenza sanitaria globale. Il vaccino è gratuito per tutti, non è obbligatorio ed è raccomandato a fragili e over 60. Il richiamo ha una valenza di un anno, come per l’antinfluenzale.

La Società italiana di psichiatria, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale dello scorso 10 ottobre, ha pubblicato dati preoccupanti: le diagnosi di disturbi mentali sono in continua crescita, con aumenti del 30% soprattutto nelle categorie più fragili e nei più giovani: “La pandemia da Covid-19, in tre anni, ha accelerato i tempi di un’altra pandemia, ancora più pericolosa per il futuro: con un incremento delle diagnosi del 30%, come indicato dall’Oms, ma che ogni specialista ha potuto verificare nella quotidianità del proprio lavoro, la prevalenza dei disturbi mentali sta per superare quella delle patologie cardiovascolari. Depressione e altre patologie psichiche saranno le più diffuse nel mondo già prima del 2030, anno in cui, sempre l’Oms, aveva stimato il sorpasso“. 

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