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Parco regionale Sirente Velino, Sinistra italiana: “Tanto tuonò, che piovve”

Pubblicato il 15 Luglio, 2021

Pierluigi Iannarelli, segretario di circolo di Sinistra italiana, Stefano Lucantonio, coordinatore provinciale, Enrico Perilli della segreteria regionale scrivono in una nota: “Tanto tuonò che piovve… A sorpresa, si fa per dire, è stato nominato presidente del Parco regionale Sirente Velino o meglio quel che resta del Parco Nazionale Sirente Velino, il sindaco pescarese di Fagnano, Francesco D’Amore. Il circolo di Sinistra italiana L’Aquila si è battuto strenuamente insieme alla quasi totalità delle associazioni ambientaliste del territorio, al fine di evitare la sciagurata riperimetrazione. Purtroppo, inutili sono state le 150mila firme raccolte a difesa dell’integrità del Parco, inutile è stato l’appello di oltre 50 tra le maggiori personalità dell’ecologismo italiano (docenti universitari, scrittori, saggisti e giornalisti), inutili sono state le copiose pagine di relazioni scientifiche dell’Ispra e dei dipartimenti di Scienze ambientali delle Università del Centro Italia che hanno lavorato in quel territorio. Tutto è risultato vano, tutto è divenuto superfluo difronte a calcoli elettoralistici e politici; così a malincuore assistiamo al paradosso che chi si è battuto più degli altri per riperimetrare e mutilare un territorio protetto è colui che è chiamato a gestirlo, chi più di altri ha dichiarato l’inutilità di un ente è chiamato poi a gestire quell’ente. Con rammarico e amarezza prendiamo atto di quanto oramai l’etica della politica si sia eclissata, al cospetto di meri interessi di parte. Disgraziatamente quello che fa e farà fuggire i giovani dalle nostre aree interne non sono e non saranno i lupi, i cinghiali o difficoltà di altro genere, quanto piuttosto la moralità della peggiore politica che oramai rappresenta solo interessi individuali e particolari, senza nessuna visione del futuro e del bene comune“.

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