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PER UN PUGNO DI LIKE – LA VERITÀ SULLA SAE DI RIOTORTO

Pubblicato il 21 Gennaio, 2022

Basta distorcere la realtà per un pugno di like! 

In relazione al monitoraggio del sito di stoccaggio di farmaci scaduti, dentro capannoni  situati a Riotorto, corre l’obbligo di ricondurre ai fatti la notizia data dall’ufficio 

comunicazione del Sindaco e dell’assessore Bezzini. Così come esposta nella nota stampa 

del Sindaco sembrerebbe che la bonifica sia appena terminata con un impiego di risorse 

importanti. In realtà non è andata così e sarebbe anche ingeneroso nei confronti dei 

dirigenti dell’epoca, destinatari di minacce di stampo mafioso. 

NO assessore! Nella narrazione di un’operazione di bonifica, che può definirsi esemplare,  Lei non può figurare come una protagonista e neppure comprimaria. 

I FATTI 

Agli inizi degli anni 2000, l’autorità giudiziaria individuò un traffico illecito di rifiuti 

riconducibile non tanto alla SAE ma alla società OMAR di Milano, vera regista del traffico. 

Questa prendeva commesse per recuperare e smaltire rifiuti ma, in realtà, li stoccava 

dentro capannoni affittati ad hoc a ditte fantasma, come la SAE, che in seguito fallivano  senza procedere allo smaltimento. 

Il successo di quella operazione vide coinvolti Amministrazione Comunale, Regione 

Toscana e Autorità Giudiziaria. La Regione mise a disposizione un fondo di rotazione di 

circa 800 mila euro per procedere allo smaltimento. Il Comune di Piombino mise in piedi  una gara europea che portò allo smaltimento dei rifiuti presso cave di salgemma in  Germania. 

Fu poi promossa, dal Comune, un’azione di responsabilità per fallimento nei confronti 

della società OMAR srl che portò al sequestro di beni personali degli amministratori della 

srl. Furono così recuperate, dalla vendita degli immobili di proprietà degli allora  amministratori, gran parte delle risorse impiegate per la bonifica. 

Oggi l’Assessore Bezzini che, a valle di questa complessa ed articolata vicenda, ha 

semplicemente eseguito un monitoraggio, che è prassi dopo interventi di bonifica, molto 

più elegantemente avrebbe dovuto riconoscere la bontà di quell’intervento e nulla più. 

Allora, anticipando altri tentativi maldestri, ricordiamo che, quello non fu l’unico 

intervento di bonifica. Qualche anno più tardi, precisamente in località Colmata, 

l’amministrazione individuò e liberò un capannone anch’esso oggetto di traffici illeciti 

denominato ECOLTECNICA dove erano stati stoccati ingenti quantitativi di frigoriferi 

pressati, ed anche in quella circostanza fu possibile intervenire con un azione congiunta 

Comune e Regione Toscana. 

Quando l’assessore dimostrerà pari competenze, nella gestione di una bonifica e nel  recupero delle risorse impiegate, saremo i primi ad applaudire.

UNIONE COMUNALE PD PIOMBINO

GRUPPO CONSILIARE PD PIOMBINO

GRUPPO CONSILIARE ANNA PER PIOMBINO

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