Pubblicato il 9 Novembre, 2020
Il Covid avanza e, di pari passo, sale l’ansia sui mercati azionari di tutto il mondo: una dinamica nota, facilmente prevedibile, che si basa su un assunto piuttosto immediato, in base al quale quando la situazione sociale e politica è incerta i primi a risentirne sono i mercati. Soprattutto la Borsa, che come una spugna assorbe tutti i contraccolpi legati a criticità varie, vedasi proprio la situazione del Coronavirus che sta piegando le ginocchia alle Borse.
A fronte di questo c’è un dato particolare e per certi versi anche curioso, che potrebbe all’apparenza andare in controtendenza rispetto a quanto sopra detto: ovvero, in tempo di Covid cresce l’interesse per i mercati azionari. Anche, se non soprattutto, da parte di utenti che non sono investitori con uno storico alle spalle.
Il mondo degli investitori retail
Si parla quindi di una ampia fetta di investitori non professionisti, quelli che in linguaggio tecnico verrebbero chiamati retail, una sorta di amatori che si dedicano in prima persona all’arte di investire senza essere professionisti della finanza.
Tutto ciò è stato amplificato dalle piattaforme virtuali che permettono di investire direttamente in rete su tanti asset, comprese proprio le azioni: una disciplina sempre più diffusa che prende il nome di trading online e che viene portata avanti tramite i broker di azioni presenti online.
Le piattaforme di trading sono note, i nomi più famosi ormai appaiono su giornali, riviste, tv e perfino maglie di calcio di alcune delle principali squadre di Serie A. Alcune di loro consentono di investire anche in azioni, quindi di accedere in Borsa dal proprio pc (o smartphone, per i più avvezzi).
Come scegliere un promotore finanziario in rete
In sostanza si parla di promotori finanziari, né più né meno, come quelli fisici, solo con la differenza che di fisico non hanno nulla: sono piattaforme multimediali accessibili dal web, collegandosi al rispettivo sito internet.
La scelta del broker adatto è alla base, spesso e volentieri, del successo dell’investimento: sia in termini di funzionalità alle piattaforma che di trasparenza vera e propria, fattore legato a doppio filo con quello dei rischi. La regolamentazione è il primo elemento da controllare quando si sceglie, d’altra parte oggi è possibile reperire facilmente informazioni in rete sulle varie società che operano come broker nel trading.
Da ricordare poi che chi investe in azioni si espone sempre e comunque ad un rischio: soprattutto in questo momento storico così particolare ed incerto; ed ancor più investendo dalla rete, senza quindi la copertura di un consulente o intermediario che possa dispensare consigli.