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Piano operativo: l’approvazione in consiglio comunale

Pubblicato il 1 Gennaio, 2022

Nella seduta di mercoledì 29 il consiglio comunale ha approvato le modifiche al Piano operativo comunale – ovvero lo strumento urbanistico
che individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e trasformazione del territorio -, introdotte a seguito dei rilievi della prima conferenza paesaggistica.

«La scelta di non stralciare tutto il piano come pensavamo in campagna elettorale – ha spiegato il sindaco Paolo Riccucci – deriva dall’aver voluto ascoltare tutti i cittadini, non solamente quelli di Officina, a cui avevamo promesso di rifare il Piano Operativo da capo. Con un lavoro minuzioso dell’assessore Bertini, degli uffici e con la collaborazione della Regione otterremo un piano totalmente diverso da quello della giunta Bandini – ha concluso -, e non faremo aspettare tempo inutile a quei cittadini che attendono risposte veloci e concrete».
«Il consiglio comunale – ha evidenziato l’assessore all’Urbanistica, Nicola Bertini – ha reinviato alla conferenza Paesaggistica il Piano Operativo emendato con lo stralcio delle principali previsioni che hanno caratterizzato la stagione urbanistica delle precedenti amministrazioni.

Un’operazione necessaria per le pesanti osservazioni di Regione e Soprintendenza il cui accoglimento, come Amministrazione, rivendichiamo orgogliosamente. Spariscono dalla pianificazione urbanistica previsioni assurde e dannose come il supermercato di fronte al cimitero, gli appartamentini al posto del parcheggio di via dello Squalo (ex capannone carnevale alla Conchiglia), quelli di fronte a piazza Buozzi, le edificazioni nel Paradisino, la demolizione delle ex scuole Fucini e molto altro».


«Si risparmiano – ha aggiunto Bertini – qualcosa come 18 ettari circa di territori agricoli e si riducono in modo del tutto inedito le previsioni insediative. Non si tratta né di furia iconoclasta come qualcuno sostiene, né di un mero esercizio di accoglimento delle indicazioni degli enti sovraordinati, si tratta al contrario di un primo tassello di un più complesso progetto di riordino urbanistico del nostro Comune.

Ovviamente – ha precisato – in questa fase occorre rimediare innanzitutto ai danni rimuovendo le ipoteche: le previsioni in netto contrasto con il PIT (piano di indirizzo territoriale), la doppia conformità cui devono sottostare i progetti. Per farlo l’unica via praticabile era quella di stravolgere il Piano adottato e reinviarlo all’esame della Regione e della Soprintendenza. Perché emerga un nuovo disegno urbanistico omogeneo ed intellegibile occorre aspettare l’adozione del nuovo Piano Strutturale Intercomunale, ma già con le modifiche introdotte si pongono le basi per una ridefinizione degli indirizzi urbanistici. I tecnici e la struttura comunale vanno ringraziati poiché hanno lavorato alacremente in tempi così brevi nella consapevolezza dell’urgenza di questa revisione. Personalmente ringrazio i consiglieri di maggioranza per il sostegno ricevuto e quelli di minoranza per aver alimentato il dibattito».

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