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Pinerolo

Pinerolo, accoltellato dal collega sul posto di lavoro: l’azienda licenzia la vittima

Pubblicato il 21 Novembre 2023

Una lettera di licenziamento dopo essere stato accoltellato in azienda da un collega. Una “risoluzione del rapporto di lavoro per giustificato motivo oggettivo a seguito della tua inidoneità alle mansioni disponibili in azienda”.

Quelle mansioni che Sanjay Mensa, 44 anni, non può più svolgere dal 19 dicembre dello scorso anno. In quel giorno, a causa di un collega, la sua vita è cambiata. 

L’operaio, che aveva appena iniziato il lavoro, stava montando un pezzo nell’azienda in cui lavora, la Tama Aernova di Roletto, Pinerolo, che produce sistemi filtranti, quando un suo collega lo ha colpito alle spalle accoltellandolo, ricostruisce il Corriere.

Un gesto compiuto senza motivo, causato da un atto di schizofrenia, che gli hanno provocato un’invalidità del 16% per via di una lesione al midollo spinale. Ma che soprattutto non gli ha più permesso di sollevare carichi superiori ai 5 chili, oppure impedito l’uso della scala. 

“E così ho ricevuto la lettera di licenziamento – racconta Mensa – Avevo chiuso l’infortunio il 13 settembre con tanto di visita che accertava la mia idoneità al lavoro con limitazioni. L’azienda mi ha prima messo in ferie, ma finite queste ho poi deciso di rientrare. Non mi hanno fatto entrare. E me lo hanno detto il giorno in cui sono rientrato a lavoro. Sono stato bloccato al cancello. Ma quando ho varcato il cancello dove mi hanno detto che non potevo più lavorare lì. Nella fabbrica non c’erano mansioni per me, nonostante io stia facendo anche un corso di AutoCAD per poter lavorare anche in ufficio. Ora l’azienda, per cui lavoro da 15 anni, che ha assunto il mio aggressore, con problemi psichici e con cui io non ho mai avuto da dire, che investe sul sociale, sta lasciando a casa un padre di famiglia con 4 figli perché Le lesioni che ha riportato hanno provocato l’impossibilità di eseguire le mansioni e non ci sono altri compiti che lui potrà svolgere“. 

Pinerolo

Per questo Mensa si è rivolto alla Cgil di Pinerolo.

Un’interpretazione chiara arriva dagli uffici del sindacato, dove si è rivolto per essere assistito: “Tutto risponde a quel principio che guarda solo al profitto e non alla risorsa umana – spiega Simona Petriello dell’ufficio vertenze della Cgil – Oggi Sanjay non serve più alla produzione. Riteniamo inaccettabile questo comportamento. Tuteleremo la posizione di Sanjay Mensa”.

Un incontro è stato fissato per il 6 dicembre tra i legali dell’operaio e i rappresentanti dell’azienda, che si è riservata di commentare il caso solo per quella data.