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PIOMBINO FA RETE CON IL MUSEO NAZIONALE DI VILLA GIULIA A ROMA

Pubblicato il 1 Ottobre, 2021

“Etruschi senza confini” è il sottotitolo della Convenzione “Tular Rasnal” che il Comune di Piombino ha deciso di sottoscrivere con il più importante museo etrusco di Roma, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. L’obiettivo della convenzione, ispirata ai principi della Convenzione di Faro, è semplice: fare rete per promuovere la cultura etrusca come strumento di valorizzazione del territorio di tutta la penisola, nella sua dimensione materiale e immateriale, attraverso riduzioni sul costo del biglietto e sulle formule di abbonamento al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia per tutti i cittadini residenti nel territorio di Piombino.

“Sono due gli elementi fondamentali – sottolinea il Vicesindaco ed assessore alla cultura  Giuliano Parodi – alla base dei processi di valorizzazione del territorio attraverso il patrimonio culturale: la conoscenza del patrimonio stesso e la rete di collaborazione tra gli enti pubblici, gli stakeholders privati e la comunità nel suo insieme. Aderire a questa convenzione significa creare una rete e sviluppare consapevolezza, per questo motivo il Comune di Piombino ha deciso di sottoscriverla”.

Per la stipula della convenzione sono state scelte le celebrazioni delle Giornate Etrusche indette dal Consiglio Regionale della Toscana, che come lo scorso anno ha premiato il progetto presentato dal Comune di Piombino. Quest’anno il Comune ha voluto proseguire il programma di rigenerazione urbana a base culturale avviato con la Regione Toscana nell’ambito della “Via di nord-ovest. Una passeggiata nella storia da Poggio del Molino a Populonia”, percorso ideato dai cittadini che hanno partecipato al progetto ATT Model. Archeologia generaTTiva (per la cura del patrimonio culturale) condotto al Parco di archeologia condivisa di Poggio del Molino e vinto da Fondazione Aglaia.  
Il Parco di Archeologia Condivisa di Poggio del Molino rappresenta, infatti, una porta di accesso al Parco di Baratti e Populonia, il punto di partenza per scoprire la biodiversità, le storie e i personaggi che nel corso dei secoli hanno attraversato il golfo di Baratti fino al Castello di Populonia. La via di nord-ovest è un cammino pluristratificato che per oltre quattro millenni, a partire almeno dall’età del Bronzo finale (XII-X secolo a.C.), è stato percorso dalle comunità che abitavano il territorio, dagli Etruschi e dai Romani, da  Riccardo Cuor di Leone in viaggio verso la Terrasanta, da Leonardo da Vinci alla corte degli Appiani, da Cosimo de’ Medici primo Granduca di Toscana e dai viaggiatori ottocenteschi di tutta Europa che hanno lasciato immagini e ricordi di un territorio ancora inesplorato.
Il percorso è composto da tre segmenti di diversa lunghezza e difficoltà: da Poggio del Molino ai Villini di Baratti, da qui all’antica Porta che si apre alle spalle del porticciolo, e infine la via della Romanella che sale fino al Castello di Populonia, per un totale di 6,7 km. Oltre venti tappe scandiscono questo cammino sospeso nel tempo attraverso scavi archeologici, architetture sperimentali, luoghi suggestivi di svago e attività di cui resta memoria nelle tracce materiali nascoste nella macchia, nelle foto d’epoca e nella memoria collettiva della comunità. 
“Nel tratto in prossimità dei Villini, si trova la Necropoli di Poggio delle Granate immersa nel bosco che conduce alle architetture di Vittorio Giorgini. La necropoli, scavata a più riprese a partire dagli anni ’40 del Novecento fino ai primi anni 2000 da Soprintendenza e Università, è adesso sommersa dalla vegetazione – continua Parodi – l’amministrazione comunale ha quindi ascoltato la proposta dei cittadini che hanno lavorato alla Via di nord-ovest, guidati da archeologi ed esperti di valorizzazione e comunicazione del patrimonio culturale,  ed interverrà insieme alla comunità nella pulizia di alcune tombe a tumulo della Necropoli che ricadono nei terreni demaniali, per restituire a cittadini e turisti un altro capitolo della storia degli Etruschi che hanno vissuto a Populonia”. 
Le attività di pulizia saranno condotte da archeologi esperti, in accordo con la Soprintendenza ABAP di Pisa e Livorno, con l’aiuto dei cittadini formati nell’ambito del progetto ATT Model e i citizen scientists americani che da domenica 3 ottobre torneranno per due settimane a “lavorare” all’Area archeologica di Poggio del Molino.

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