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POCHI MESI E TUTTO FINIRÀ SENZA NESSUNA DECISIONE!!

Pubblicato il 9 Giugno, 2021

Il lavoratori dell’acciaieria stanno sempre aspettando che il Governo prenda una decisione sul futuro dello stabilimento Piombinese.

Parliamo proprio della politica perché la multinazionale Indiana si è trincerata dietro un silenzio invalicabile senza dire cosa vuole fare delle acciaierie. 

Come può un Governo serio dare in mano milioni di euro alla multinazionale  senza alcuna vera garanzia? 
Ma il rischio di impresa non esiste più? Come è possibile che una multinazionale compri uno stabilimento e non investa nemmeno un euro in tre anni? 
A nostro avviso sta solo aspettando solo i soldi dello Stato. Un’azienda seria avrebbe già presentato un piano industriale con investimenti e date certe. 

Come USB ribadiamo la nostra posizione e siamo convinti che il tempo (purtroppo) ci darà ragione. L’unico modo per salvare le acciaierie, garantire la sostenibilità ambientale e le bonifiche necessarie è quello di creare un piano per Piombino che parta dalla nazionalizzazione delle acciaierie. Un piano che rientri in un più generale programma di siderurgia nazionale. 
Solo in questo modo sarà possibile rilanciare un territorio già pesantemente colpito dalla crisi e ritornare ad investire anche in altri settori fondamentali come il porto, le infrastrutture, la sanità e via dicendo.

La multinazionale indiana deve andare via perché non può tenere in stallo un territorio per anni facendo perdere tempo prezioso senza dare alcuna garanzia.

Ricordiamo che all’interno del perimetro aziendale vi sono materiali altamente inquinati, come ad esempio l’amianto, che se non ben confinati e sigillati nell’immediato, e poi smaltiti correttamente mettono a rischio tutti i cittadini di Piombino. Dobbiamo continuare a respirare queste polveri? Come si pensa di rilanciare anche il settore turistico in questa situazione?

Abbiamo in scadenza gli ammortizzatori sociali per fine anno e ad ora non sappiamo cosa succederà. Il governo Draghi,  il Ministero Giorgetti e i loro sottosegretari devono prendere subito in mano la vertenza Piombinese per sviluppare il piano nazionale delle siderurgia promesso ma mai messo in opera.

Bisogna fare presto, prima che il disastro sociale piombi d’improvviso per i lavoratori e le loro famiglie e su tutta l’economia della città. 

Ogni cassa interazione erogata fa girare l’economia cittadina ma se d’improvviso 1800 lavoratori non avessero più quel salari per farli sopravvivere metterebbero sul lastrico, oltre che loro stessi, anche chi riceve una parte di questi soldi sotto forma di acquisti. Parliamo ovviamente del commercio.

Siamo tutti sulla stessa barca e se affonderemo lo faremo tutti insieme se non ci sarà un intervento. Le acciaierie e le aziende principali come ad esempio la Liberty Magona ed altre.

Purtroppo non si può vivere solo di turismo estivo, la vertenza di Piombino deve essere unica per l’intera città e i loro cittadini. 

USB PIOMBINO LAVORO PRIVATO.

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