Si concluderà il 14 aprile l’udienza stralcio sulle intercettazioni nell’ambito dell’inchiesta sul crollo del ponte Morandi. All’udienza del 1 aprile i difensori hanno chiesto la distruzione delle intercettazioni tra i legali di Aspi e di un indagato dipendente di Spea che però la società avrebbe nominato come consulente.
I legali e la distruzione delle telefonate
In particolare i legali hanno chiesto al distruzione delle telefonate in cui l’avvocato Sergio Erede e il capo dell’ufficio legale di Autostrade, Amedeo Gagliardi, discutono sull’esito dell’incidente probatorio e Gagliardi ipotizza che la strada migliore potrebbe essere quella di cercare un patteggiamento.
“Aspi ne esce e poi gli imputati si faranno il loro processo e si scanneranno l’uno con altro, ma a quel punto la convenzione è in salvo”.
Le altre riguardano le telefonate di Lucio Ferretti Torricelli responsabile della Direzione Opere d’arte di Spea, in cui si parla delle modalità con cui venivano fatti i controlli sul viadotto, ma anche sullo stato di corrosione degli stralli e sulle pressioni ricevute da Aspi.
Dopo il 14 aprile la procura chiuderà le indagini nei confronti dei 68 indagati più le due società in un paio di settimane e, presumibilmente, entro l’estate potrebbe chiedere il rinvio a giudizio.