Pubblicato il 13 Febbraio, 2022
Questa mattina molto presto, un pescatore, nel raggiungere la spiaggia nel quartiere Sturla nel territorio di Genova, ha deciso di parcheggiare la propria auto sull’arenile. Al salire della marea si è trovato con il mezzo bloccato. A recuperare l’auto con un verricello hanno provveduto i Vigili del Fuoco.
IL QUARTIERE STURLA – E’ un quartiere residenziale di circa 8.045 abitanti del comune di Genova, compreso nel Municipio IX Levante. Già antico borgo di pescatori, quale insieme di piccole cale marinare (Sturla a mare, sulla foce del torrente Sturla, Vernazzola e Boccadasse, quest’ultimo compreso nel limitrofo quartiere di Albaro), è situato sul golfo omonimo.
Si ricorda che è vietato occupare la battigia con mezzi a motore: per questo al proprietario dell’autovettura questa bravata potrebbe costare una multa salata
IL REGOLAMENTO – Auto in spiaggia: multe salate per chi si avvicina troppo al mare – Le sanzioni
Per quanto riguarda l’avvicinarsi sulla spiaggia con il proprio veicolo, di solito sono le ordinanze comunali a dettare le prescrizioni riguardanti il comportamento che devono tenere i conducenti.
Tali provvedimenti sanciscono in modo specifico il divieto espresso di transitare e/o sostare sulle spiagge e sul litorale di giurisdizione con qualsiasi tipo di veicolo.
Fanno eccezione quelli destinati alla pulizia delle spiagge e al soccorso e a quelli da utilizzarsi nell’ambito delle operazioni di ripascimento autorizzate.
Gli importi delle multe vengono stabiliti dalle singole ordinanze comunali. Tuttavia, è bene ricordare che, a queste, possono aggiungersi anche le sanzioni previste dal Codice della Navigazione.
Infatti, L’art. 1164 (Inosservanza di norme sui beni pubblici), chiarisce che chiunque non osservi una disposizione di legge o regolamento, ovvero un provvedimento legalmente dato dall’autorità competente relativamente all’uso del demanio marittimo è punito, se il fatto non costituisce reato, con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1032,00 a euro 3.098,00.
Ma non è tutto.
Salvo che il fatto costituisca reato o violazione della normativa sulle aree marine protette, chi non osserva i divieti fissati con ordinanza dalla pubblica autorità in materia di uso del demanio marittimo per finalità turistico-ricreative dalle quali esuli lo scopo di lucro, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 100 euro a 1.000 euro.
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