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Ilaria Capua

L’allarme preoccupante degli esperti: “Ci sarà un’altra pandemia, più aggressiva del Covid”

Pubblicato il 20 Marzo, 2024

La domanda non è se, ma quando ci sarà un’altra pandemia. Il 18 marzo è stato scelto come la giornata per ricordare le vittime del Covid, poiché proprio in quella data sfilarono per le strade di Bergamo i camion militari carichi di morti per Covid, fotografia che Facebook ha clamorosamente bollato come fake per un curioso errore dell’algoritmo.

Da tempo l’OMS parla di malattia X, ma di cosa si tratta? Alla domanda ha risposto la nota virologa di fama mondiale Ilaria Capua, che in un’intervista a Il Resto del Carlino ha detto che la malattia X è una pandemia che prima o poi arriverà.

Non si sa quando né in che forma, ma arriverà, e il fatto che siamo usciti da pochi anni da una pandemia mortale come il Covid non ci mette al riparo.

Come affrontare una nuova pandemia?

L’esperta, che in passato ha parlato anche del vaiolo delle scimmie, ha spiegato che, se dovesse arrivare una nuova pandemia che si prospetta addirittura più aggressiva del Covid, bisogna reagire in modo ragionato secondo le necessità e le esigenze di ogni territorio. Il Covid ha lasciato nell’umanità intera un senso di vulnerabilità, e questo è un bene in quanto non ci fa sentire indistruttibili.

Tuttavia la Capua ha notato un certo “rilassamento” dopo la fine del lockdown. Le persone dovrebbero lavarsi le mani o indossare la mascherina se hanno la tosse o un’influenza, cose che molti non fanno. Inoltre c’è una sorta di amnesia collettiva, come se le persone volessero dimenticare un periodo buio per tutta l’umanità. Anche questo secondo la Capua è un errore, poiché lo stesso virus del Covid continua a circolare.

Le origini della nuova potenziale pandemia

Ilaria Capua ha spiegato che il salto di specie c’è quando si verifica un contatto ravvicinato tra uomo e animale e nelle zone dove ci sono scarse condizioni igieniche. Molti virus pandemici, dall’asiatica all’influenza Hong Kong, sono nati in mercati di animali vivi, presenti in molte aree dell’Asia. In questi posti, definiti dalla virologa veri gironi infernali, convivono animali nella stessa gabbia che in natura non si incontrerebbero mai ed è proprio qui che possono nascere virus mortali per l’uomo.

Oggi si parla tanto di salute circolare, intesa come un sistema dove tutto è collegato soprattutto nel campo dell’alimentazione: animali, piante, aria, acqua, terra e fuoco. Da un punto di vista politico e sanitario, secondo la Capua, bisogna partire dalla pandemia che abbiamo vissuto per non vanificare il sacrificio di molti professionisti e per non mettere sotto stress le strutture ospedaliere, le prime a pagarne le conseguenze.

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