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Le lacrime di Pupo e le sconvolgenti confessioni in diretta: “Mia mamma…”

Pubblicato il 20 Aprile 2023

Pupo, ospite della trasmissione “Oggi è un altro giorno” di Serena Bortone su Rai 1, si è lasciato andare a confessioni molto intime e personali durante un’intervista a cuore aperto, parlando anche della mamma Irene che oggi soffre di Alzheimer, la stessa malattia di cui era malata Lucia Lagrasta, la moglie di Lino Banfi scomparsa un po’ di tempo fa.

Pupo e le confessioni sul tradimento della madre

Pupo, alias Enzo Ghinazzi, ha raccontato di avere un rapporto molto forte con la mamma Irene ma non privo di conflitti e infatti il cantante è esploso in lacrime quando ha parlato di lei.

Ha poi rivelato di un episodio scioccante quando aveva 12 anni: scoprì la mamma con un altro uomo e decise di raccontare tutto al padre, facendo scoppiare un putiferio nella sua famiglia. “È successo un casino – ha rivelato – è venuto fuori tutto, ma poi loro non si sono mai lasciati”.

Evidentemente il padre di Pupo decise di perdonare la moglie e, come racconta lo stesso cantante, da allora hanno vissuto felici insieme.

“Quella volta in cui ho rischiato di morire”

Ormai è nota la ludopatia di Pupo, oggi fortunatamente superata, che lo ha fatto trovare in situazioni pericolose. Il cantante ha ipotizzato che anche Totti fosse ludopatico, suggerendogli di farsi aiutare per uscire da questa patologia.

Proprio ricollegandosi alla sua passione malata per il gioco d’azzardo, racconta un aneddoto in cui rischiò addirittura la vita trovandosi protagonista di una roulette russa: “Ero in Russia negli anni Settanta, feci uno sgarbo e arrivò un signore che mi portò fuori dalla baita dicendomi che aveva un regalo per me: tirò fuori una pistola, scaricò cinque proiettili, me li diede in mano e mi sparò alle gambe”.

Una situazione a dir poco drammatica, dalla quale fortunatamente Pupo ne uscì illeso come lui stesso racconta: “L’uomo mi gridò ‘You lucky man, go away'”. In quell’occasione la dea bendata fu dalla sua parte e racconta poi come finì quella storia surreale: “Ero terrorizzato, chiamai un taxi ma avevo i cinque proiettili in mano nel taxi il mio amico fumava una sigaretta dietro l’altra, ogni sigaretta che fumava buttava via un proiettile dal finestrino”.