Pubblicato il 18 Marzo, 2022
Le pesanti espressioni con cui il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha “etichettato” nei giorni scorsi il suo omologo russo, Vladimir Putin, definendolo senza mezzi termini “criminale di guerra”, hanno scatenato, come era prevedibile, una pioggia di reazioni. Tra i primi a commentare le parole dell’inquilino della Casa Bianca, il giornalista Corradino Mineo, storico direttore di RaiNews 24 ed ex senatore in quota Pd, che su Twitter si è spinto ad equiparare Putin ad altri grandi protagonisti della storia del Novecento, come Winston Churchill, Harry Truman e George Bush: “Putin è un criminale di guerra? Sì. Lo è anche Churchill che fece radere al suolo Dresda. Truman che sganciò l’atomica su Hiroshima e Nagasaki. Biush, che produsse prove false per mettere a ferro e fuoco l’Iraq. Il mondo che dichiarasse “crimine” la guerra sarebbe migliore!”, ha scritto Mineo.
Migliaia i like al commento di Mineo ma altrettante le reazioni critiche e le “accuse” di “benaltrismo”. Come quella del presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini: “I primi due paragoni, in particolare, sono semplicemente surreali. Per avvalorare legittime (seppur per me per nulla condivisibili) tesi non c’è bisogno di stravolgere la storia”, ha risposto Bonaccini. “Dovevamo arrivare a tirare in ballo il bombardamento di Dresda. Avvenuto nel febbraio del 45, dopo che la Germania dall’anno prima stava bombardando Londra con le V2, ben 1300 fra settembre 44 e marzo 45. Siete dei mistificatori senza scrupoli. Feccia revisionista”, ha invece commentato Roberto Messora. A sostegno dell’accostamento di Mineo invece Luca Scarabelli: “Questa volta credo – ha scritto Scarabelli – che i parallelismi di Mineo, di cui solitamente nn condivido il pensiero, reggano mentre è sbagliato il suo paradosso Vana: i partigiani Italiani combattevano l’invasore del loro paese, non sparavano su cittadini inerti di un altro Paese bombe, magari nucleari”.
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