Pubblicato il 14 Dicembre, 2020
Balza la qualità della vita a Genova e migliora in tutta la Liguria, unica in controtendenza nell’indagine del Sole 24 Ore sul benessere nei territori, oggi sul quotidiano. Genova in particolare recupera 26 posizioni ed entra nella top 20 posizionandosi al 19esimo posto e celebra, dunque, con uno scatto in classifica la riapertura del viadotto sul Polcevera dopo il crollo del ponte Morandi. Ma anche le altre liguri segnano alcuni record: ad esempio Imperia (81esima, +8 posizioni) si posiziona in testa per iscrizioni anagrafiche nei primi sei mesi dell’anno; Savona (48esima, +24) registra la densità di ristoranti più elevata. La Spezia è 45esima (+4).
Qualità della vita: la classifica annuale de Il Sole 24 ore
La 31esima indagine del Sole 24 Ore sul benessere nei territori nell’edizione 2020 analizza 90 indicatori, 25 dei quali dedicati all’impatto del virus su economia e società.
Come si vive, dunque, nelle città italiane, nell’anno della pandemia?
La classifica generale premia Bologna, che va al primo posto e guadagna 13 posizioni e traina un po’ tutte le province dell’Emilia Romagna. Cinque su nove si trovano, infatti, tra le prime 20 classificate: oltre a Bologna, ci sono Parma (ottava), Forlì Cesena (14esima), Modena (15esima) e Reggio Emilia (17esima). A favorire il successo di Bologna ci sono l’essere una realtà a misura d’uomo, gli investimenti in formazione, innovazione e sanità, ma anche le prime posizioni guadagnate per indicatori quali il reddito, i consumi, opportunità di lavoro, offerta culturale.
La classifica mette chiaramente in evidenza come ad essere penalizzate siano soprattutto le città del Nord in cui si è registrata una maggiore diffusione della Covid: Milano, ad esempio, perde la testa della classifica e scende di 11 posizioni, Brescia scende di 27 (collocandosi al 39esimo posto), Bergamo di 24 (52esima) e Monza e Brianza scivola addirittura di 55 posizioni (61esima). A pesare sono il crollo del Pil pro capite in base alle stime 2020, ma anche il nuovo indicatore sullo spazio abitativo medio a disposizione legato, appunto, alla pandemia (con una media di 51 mq per famiglia).